Abbassare i costi del digital marketing è un’esigenza tipica di tutte le aziende, ma soprattutto delle più piccole, che dispongono di budget limitati e devono ottenere risultati apprezzabili spendendo pochissimo.
Rispetto al marketing tradizionale, il digital marketing costa mediamente molto meno e consente di ottenere ritorni sull’investimento solitamente più vantaggiosi e molto più misurabili e definiti. Proprio perché la gestione delle attività di marketing online è più dettagliata e precisa, la maggior parte delle aziende desidera ottimizzare al massimo grado gli investimenti e spendere solo lo stretto necessario. Non sempre però è facile capire dove intervenire e cosa modificare per ottenere il migliore rapporto costo/beneficio nel digital marketing.
Per fare chiarezza si deve partire dalle caratteristiche dei costi del digital marketing. Bisogna distinguere tre categorie:
- Costi operativi
- Costi tecnici
- Costi di advertising.
L’ottimizzazione delle spese va fatta tenendo conto di tutte e tre queste categorie di costi, in modo da equilibrare e mirare opportunamente gli interventi senza rischiare di rendere inefficaci le attività di digital marketing effettuate.
Analizziamo allora ciascuno di questi costi per capire in che modo è possibile diminuirli al massimo mantenendo il valore delle strategie e delle azioni attuate. La nostra analisi si concentra soprattutto sulle esigenze delle PMI italiane.
Costi operativi
I costi operativi sono quelli relativi al personale specializzato che si occupa di svolgere le attività di digital marketing. Per esempio assumere una persona dedicata a gestire strategie e azioni di digital marketing o assegnare a un’agenzia o a un professionista esterno tutto o parte del lavoro da svolgere.
Questi costi possono incidere in modo considerevole sul budget complessivo di marketing. Assumere una persona che si occupi esclusivamente di digital marketing può costare da 15.000 euro a più di 50.000 euro l’anno a seconda del livello di esperienza e competenza della risorsa assunta, del tipo di contratto, ecc.
Per abbassare questo costo molte aziende preferiscono assumere un responsabile marketing e comunicazione e assegnargli anche le mansioni relative al digital marketing. Il rischio però è di avere una persona non sufficientemente competente nelle strategie e nelle operatività del marketing digitale, che può non essere in grado di portare i risultati auspicati.
Un’alternativa comune consiste nel rivolgersi a un’agenzia o a un professionista esterno. Anche questa soluzione però non risolve il problema dei costi, perché se da una parte il rapporto è più elastico e il costo (in teoria) è limitato alle sole ore di lavoro effettivo, non sono rari i casi in cui l’agenzia o il professionista tendano a svolgere le attività in modo troppo routinario o non perfettamente adeguato alle reali esigenze di marketing dell’azienda. L’effetto è che si spende molto senza ottenere grandi esiti e quasi sempre senza avere perfetta chiarezza su quello che l’agenzia o il professionista ha fatto (benché quest’ultimo aspetto dipenda per un verso dalla serietà dell’agenzia o del professionista e per un altro dal costo, perché report più dettagliati incidono sul prezzo complessivo del servizio).
In generale si può considerare che per una piccola impresa il costo mensile orientativo di un professionista esterno o di un’agenzia di marketing digitale oscilla da 300 euro a 2.000 euro al mese, che si traduce in un costo annuo compreso tra 3.500 euro e 25.000 euro circa. Un costo che per moltissime microimprese e per la maggior parte delle piccole imprese è considerevole. Le aziende più grandi possono arrivare a costi annuali molto più elevati.
Molte microimprese, a fronte di questo impatto di spesa, scelgono la via più radicale di non fare investimenti in digital marketing. In questo modo però perdono le straordinarie opportunità che il digital marketing offre alle aziende se vengono attuate strategie ben studiate e attuate in modo ottimizzato.
Altre aziende per ridurre i costi del digital marketing scelgono le agenzie o i professionisti che offrono il prezzo migliore, senza considerare che spesso a un costo più basso corrisponde anche un servizio più scadente.
Come le PMI devono scegliere i fornitori di servizi di digital marketing più adatti alla propria azienda
Scegliere i fornitori di servizi di digital marketing giusti è indispensabile per non trovarsi a spendere cifre esagerate senza alcun reale beneficio.
Conviene affidarsi a un’agenzia di digital marketing (solitamente più costosa di un singolo professionista) se si vuole una visione di alto livello capace di gestire molti canali e creare delle strategie ampie e strutturate.
Più opportuno ricorrere a un professionista freelance se il lavoro da fare è molto specifico e circoscritto a poche azioni sempre abbastanza simili (per esempio aggiornare la pagina Facebook o l’account Instagram, scrivere un paio di post del blog ogni mese, fare delle campagne di advertising semplici in Facebook, ecc.) e non richiede una linea strategica molto elaborata o una quantità di operatività troppo diverse tra loro (per esempio la creazione di testi complessi, grafiche molto elaborate e creative, editing di video, ecc.). Un singolo professionista solitamente ha delle competenze specifiche e una buona conoscenza generale del digital marketing, ma non può essere contemporaneamente un eccellente redattore, grafico, editor di video, esperto di piattaforme di advertising, ecc.
Le aziende i cui manager invece vogliono avere il controllo totale su ogni azione svolta faranno meglio ad assumere una persona interna: nel complesso costerà molto meno e potrà essere gestita in modo preciso in tutto quello che fa.
Come le microimprese e le piccole imprese possono ridurre i costi operativi
La modalità più conveniente di abbassare i costi operativi del digital marketing per le microimprese e le piccole imprese con fatturati non superiori al mezzo milione di euro annui è quella di svolgere le attività di marketing digitale in autonomia. Le strategie e le attività di marketing online svolte da questa categoria di aziende infatti quasi sempre sono molto semplici e basta un livello di competenza abbastanza basico per riuscire a ottenere buoni risultati. Inoltre è sufficiente investire anche solo un’ora al giorno per potere svolgere tutte le principali attività necessarie e più redditizie.
Il problema è che quasi tutte le piccole imprese hanno effettivamente in organico una risorsa capace di impiegare almeno un’ora al giorno per il digital marketing, ma questa risorsa non ha le competenze sufficienti per fare digital marketing in modo abile ed efficace.
La soluzione è formare questa risorsa con corsi specialistici associati a un periodo iniziale di consulenza. La sola formazione non basta, perché la persona potrebbe non essere in grado di capire come applicare al meglio alle esigenze di marketing e comunicazione aziendale le competenze acquisite. La consulenza serve ad assisterla nella prima fase di elaborazione e applicazione delle strategie e a rendere efficienti tutti i processi operativi da svolgere.
Noi di Communication Village assistiamo dal 2007 le piccole e medie imprese e conosciamo a fondo le esigenze specifiche di questo tipo di impresa. Per questo i nostri servizi di formazione aziendale uniti a percorsi specifici di consulenza per le PMI sono tra i più validi ed efficaci in Italia. Per saperne di più ti consigliamo la lettura del nostro articolo dedicato a come le piccole imprese possono fare digital marketing senza bisogno di agenzie o professionisti esterni.
Costi tecnici
I costi tecnici sono quelli che l’azienda deve pagare per utilizzare strumenti o tecnologie che consentono di effettuare determinate attività di marketing. Tra questi il più rilevante è il sito web aziendale, che ha un costo di realizzazione, uno di manutenzione e uno di hosting. Tra questi costi tecnici in effetti si può includere anche il costo dell’agenzia o dello sviluppatore esterno che si occupa di realizzare il sito. Molto di rado infatti le PMI hanno internamente uno sviluppatore web capace di creare e gestire tutto il sito in totale autonomia, per cui quasi tutte le aziende sono costrette a rivolgersi a fornitori esterni.
I costi relativi al sito possono essere anche abbastanza ingenti, soprattutto al momento della prima realizzazione o di un restyling completo.
Ai costi tecnici del sito si aggiungono i costi relativi all’utilizzo di varie piattaforme o strumenti che possono giovare al marketing online. Per esempio il software di email marketing, piattaforme per la creazione ottimizzata di landing page, sistemi di rilevazione statistica molto sofisticati, strumenti di pubblicazione nei social media, tool di editing grafico o video, piattaforme webinar o per meeting online, ecc.
Questi costi spesso sono abbastanza contenuti, perché la maggior parte di queste applicazioni ha un prezzo non particolarmente elevato, ma se l’azienda ne utilizza numerose possono raggiungere una voce di spesa non irrilevante.
Come le microimprese e le piccole imprese possono ridurre i costi tecnici
Per quanto riguarda il sito, il costo principale è nella realizzazione iniziale o nel restyling di un sito esistente. In questo caso conviene richiedere diversi preventivi e valutare varie web agency, avendo cura di considerare quali tecnologie utilizzano. Sono da preferire quelle non proprietarie (ossia non sviluppate direttamente ed esclusivamente dalla web agency), perché se in futuro l’azienda dovesse cambiare agenzia qualsiasi altra potrà intervenire senza problemi.
Una lista ragionata delle migliori piattaforme per la realizzazione di un sito si trova negli articoli seguenti a cui rinviamo chi volesse approfondire:
- I migliori sistemi di content management
- I 16 migliori content management system attuali e come sceglierli
- I migliori content management system del 2022
Il consiglio generale è di non strafare: bisogna avere chiaro quale tipo di obiettivi aziendali si ha, per cui se per esempio non si intende creare un e-commerce non serve impiegare una piattaforma nativamente predisposta per vendere online. Se invece si intende creare un e-commerce in futuro, conviene realizzare un sito con una piattaforma che consenta in modo facile di aggiungere le funzionalità dell’e-commerce anche in un secondo tempo senza dovere stravolgere tutta l’architettura del sito.
In sostanza si deve realizzare quello di cui si ha effettivamente bisogno, ma scegliendo tecnologie che possano permettere di integrare agevolmente nuove funzioni senza dovere rifare ogni volta il sito da zero. Una delle più versatili in questo senso è WordPress. L’agenzia web professionalmente corretta dovrebbe investigare a fondo sulle esigenze aziendali e consigliare la realizzazione di un sito perfettamente adeguato.
Vale lo stesso anche per l’hosting, ossia il fornitore del server su cui è installato il sito. Il costo va commisurato al traffico di utenti sul sito che ci si aspetta. Inizialmente va più che bene un hosting di poche centinaia di euro all’anno (non conviene spendere meno perché si corre il rischio di avere una qualità di servizio troppo bassa per un sito aziendale). Successivamente, se il traffico aumenta e la performance del server inizia a difettare, si prenderanno in considerazione soluzioni a più alto costo.
Attenzione anche ai contratti stipulati per la manutenzione del sito: bisogna accordarsi in modo chiaro sul costo degli interventi in modo da evitare brutte sorprese. Molte agenzie per esempio vendono pacchetti di ore di manutenzione da acquistare forfettariamente a un prezzo conveniente che permettono di fronteggiare quasi qualsiasi problema improvviso senza difficoltà.
Per tutti gli altri servizi tecnologici, ossia piattaforme e strumenti, il suggerimento è di non puntare (quasi) mai alle versioni più costose, che nella maggioranza dei casi inseriscono funzionalità che alle PMI non servono. Meglio partire dai servizi base o leggermente più elevati e poi eventualmente fare l’upgrade in un secondo momento in funzione delle necessità riscontrate.
Costi di advertising
I costi di advertising si pagano ai fornitori di servizi che offrono i loro canali e le loro tecnologie per realizzare campagne pubblicitarie online. Quelli più usati dalle piccole e medie imprese italiane sono Facebook Ads e Google Ads (che comprende anche YouTube).
Questi costi vengono definiti dalle piattaforme stesse, in base ad algoritmi che commisurano il budget e la disponibilità di spesa dell’azienda con numerosi altri fattori – per esempio il numero di altre aziende che vogliono mostrare il proprio annuncio allo stesso pubblico, la dimensione del pubblico da raggiungere, la posizione dell’annuncio nel sito destinatario, ecc. – per assegnare il costo dell’inserzione. Per le sue caratteristiche questo costo è quasi sempre in continua variazione quindi chi gestisce le campagne deve periodicamente guardarne l’andamento ed eventualmente modificarne i settaggi.
Come le microimprese, le piccole imprese e le medie imprese possono ridurre i costi di advertising
I costi di advertising si possono abbassare solo in un modo: gestendo al meglio le piattaforme di advertising. Esistono numerose tattiche e tecniche più o meno avanzate per ottimizzare l’efficacia degli annunci e ottenere il miglior rapporto costo/beneficio, così come il maggiore ritorno sull’investimento.
L’agenzia o i professionisti esterni, se sono realmente competenti, dovranno applicare le tattiche e le tecniche più valide per far sì che il budget di advertising dell’azienda ottenga il ROAS (return on advertising spend, ritorno sull’investimento in pubblicità) più alto possibile.
Nel caso delle imprese più piccole, in realtà i budget sono molto limitati, per cui le azioni da svolgere sono abbastanza elementari. Esistono comunque degli accorgimenti che permettono di scegliere le strategie e le tattiche migliori in modo da ottenere risultati vantaggiosi. Per esempio, in Facebook Ads conviene evitare di lanciare campagne con obiettivo traffico o conversione se il budget assegnabile è inferiore a 10 euro al giorno, perché il sistema non garantirà buoni risultati.
Se la piccola impresa sceglie di svolgere le attività di digital marketing in autonomia e segue un percorso valido di formazione e consulenza, riceverà delle linee guida anche su come gestire al meglio le piattaforme di advertising per i budget che normalmente è in grado di investire.
Nella nostra formazione/consulenza per portare le piccole imprese a fare digital marketing in autonomia, noi di Communication Village dedichiamo sempre molta attenzione all’ottimizzazione dell’advertising online. I responsabili aziendali imparano sia il funzionamento delle principali piattaforme, sia come applicare dei trucchi e delle dritte che permettono di risparmiare o di massimizzare i risultati anche con investimenti minimi.
Se vuoi avviare un piano di digital marketing ottimizzato nel rapporto costi/benefici o migliorare quello attuale, contattaci subito! Ti forniremo un’analisi preliminare a titolo gratuito della situazione della tua azienda e ti daremo un quadro delle strategie e delle attività di digital marketing più convenienti per lo sviluppo del tuo business.
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