Riuscire a comprendere come applicare il modello AIDA nell’email marketing è uno dei metodi per migliorare la performance della propria strategia di approccio e di vendita e un’occasione per migliorare nella scrittura di email di marketing più efficaci.
Cos’è il modello AIDA?
Il modello AIDA è stato uno dei primissimi modelli usati per descrivere i vari stadi della relazione con un cliente durante le vendite. Anch’esso spesso rappresentato come un imbuto (esattamente come i funnel di vendita che si applicano oggi nel marketing moderno), può essere un valido alleato per focalizzare quali parti del messaggio siano più importanti di altre e per aumentare il livello di engagement e di conversione.
AIDA è un acronimo che sta per Attenzione, Interesse, Desiderio e Azione. In generale sono le fasi che il cliente attraversa nel percorso che la porta dal primo impatto con un prodotto alla decisione d’acquisto. Queste fasi possono essere utilizzate anche nell’email marketing come modello per scrivere meglio e in maniera più efficace delle email che puntano a promuovere un prodotto o a spingere a compiere una determinata azione.
Il modello AIDA nell’email marketing
Fase 1: Attenzione
La fase dell’attenzione rappresenta il primo scoglio, ovvero quello di riuscire a emergere e attirare il cliente. Da un punto di vista della scrittura di un’email di marketing questo vuol dire concentrarsi attentamente sull’oggetto.
L’oggetto deve essere il più possibile breve e riuscire a distinguersi. Un metodo può essere suggerire un senso di urgenza (per esempio con un’offerta a tempo) o destare curiosità, o ancora inserire un elemento personale che chiami in causa direttamente l’interlocutore magari chiamandolo per nome.
Fase 2: Interesse
Pensavate di potervi rilassare dopo la scrittura dell’oggetto della vostra email di marketing? Invece siete solo all’inizio. C’è un’altra sezione dell’email molto importante e sono le prime righe.
Molti strumenti e provider consentono infatti di visualizzare oltre all’oggetto anche le prime frasi del corpo dell’email: sceglietele quindi con attenzione.
L’inizio di un’email, anche quando non fosse visibile in anteprima, è una fase molto delicata perché occorre dimostrare al cliente che ha preso la decisione più giusta aprendo l’email e saranno proprio queste prime righe a fargli decidere se proseguire o meno con la lettura. Potreste iniziare raccontando una storia, centrando immediatamente un suo bisogno o persino optare per un approccio più divertente e scanzonato. Studiate attentamente il vostro pubblico e scegliete come iniziare di conseguenza. Quello che conta è che le prime righe di una email devono contenere il senso dell’email e coinvolgere subito il lettore, stimolandolo e accendendo il suo interesse.
Fase 3: Desiderio
Eccovi arrivati al passo più delicato e che la maggior parte delle aziende tende a sbagliare. In un’email si vorrebbe esprimere tutta la cultura aziendale, le caratteristiche del prodotto e ogni tipo di ragione per cui il cliente dovrebbe comprarlo. Alle volte vengono prodotte email che sembrano veramente dei fiumi di frasi interminabili e spesso perfino incomprensibili. Al contrario, l’approccio giusto per spingere il cliente a desiderare il vostro prodotto o servizio non è sicuramente quello di travolgerlo di parole. Più un’email è breve e puntuale più è efficace.
Spesso è meglio optare per un approccio più soft, che solletichi curiosità e bisogni in maniera naturale. Concentratevi sui benefici e i vantaggi del prodotto, servizio o proposta commerciale più che sulle caratteristiche. Se la vostra è una proposta a tempo questa è la fase giusta per metterlo in risalto. Usate con acume le immagini o addirittura i video da incorporare nell’email. Una buona immagine, coerente con il messaggio dell’email, fa leva sulle emozioni e quindi suscita maggiore apprezzamento verso i contenuti dell’email.
Fase 4: Azione
La quarta e ultima fase sarà una passeggiata se il cliente sarà stato abbastanza incuriosito e stimolato nelle fasi precedenti. Lo scopo di qualsiasi azione di marketing e in definitiva anche del modello AIDA è vendere e questo nel campo delle email si traduce in un click sul pulsante della call to action. Difficilmente infatti riuscirete a vendere direttamente all’interno di un’email, che invece può essere un ottimo mezzo per portarlo poi a compiere un’azione di conversione, per esempio scaricando un coupon da usare nel punto vendita fisico o visitando una landing page con un prodotto e poi perfezionare l’acquisto sul vostro sito.
Una call to action efficace per essere tale deve essere breve, chiara e unica: concentratevi su un’azione e un obiettivo alla volta altrimenti rischierete di generare confusione negli utenti e di non riuscire a raggiungere la meta.
Non lasciatevi scoraggiare da coloro che tuonano che le email sono morte e non le legge più nessuno, perché nei fatti non è così: l’email marketing è indispensabile in un buon piano di digital marketing. Le persone ricevono molte email, è vero, ma proprio le email restano il mezzo preferito per entrare in contatto con brand e aziende e anche per tenersi informati. A fare la differenza è proprio l’applicazione di modelli di marketing e di scrittura coinvolgenti e avere ben chiari il pubblico di riferimento e lo scopo finale a cui si punta.
Se il tuo desiderio è quello di intraprendere la strada dell’email marketing e non sai come fare, farsi affiancare o affidare questo compito a dei professionisti può essere una valida opzione. Contattaci e ti spiegheremo come possiamo aiutare la tua azienda a migliorare il digital marketing in modo concreto e sviluppare il business e le vendite.