Come usare gli hashtag in Instagram in modo da dare la massima visibilità ai post e aumentare l’engagement? Sebbene gli hashtag siano comparsi per la prima volta in Twitter per permettere di connettere sotto un unico filone tutti i tweet che trattassero lo stesso argomento, numerosi altri social in tempi brevi hanno integrato questa funzionalità anche nei loro sistemi di pubblicazione.
Se però in alcuni casi l’introduzione degli hashtag non ha portato grandi benefici e sostanzialmente il loro uso è al momento irrilevante – come nel caso di Facebook – e in altri casi la loro reale utilità nei post è ancora in dubbio – come in LinkedIn –, Instagram è il social media in cui dopo Twitter gli hashtag hanno trovato la loro migliore affermazione.
In Instagram è possibile inserire fino a 30 hashtag nel testo di ogni post. I vantaggi derivanti dal loro impiego sono numerosi:
- permettono di categorizzare gli argomenti trattati nel post in modo chiaro
- danno modo agli utenti di trovare il post quando fanno una ricerca tramite hashtag specifici
- contribuiscono a brandizzare il post, nel caso in cui si utilizzano hashtag creati ad hoc o che richiamano direttamente il nome dell’azienda, del marchio o del prodotto
- consentono di legare un contenuto a uno specifico evento, un tema di tendenza, un fatto di attualità, un contest, ecc.
- incentivano l’engagement e in generale le interazioni con il post da parte degli utenti, che possono usare l’hashtag per collegare al post originario i propri post di risposta, commento o partecipazione a contest o ad altre iniziative
In che modo utilizzare al meglio gli hashtag in Instagram in modo da ottenere il migliore effetto di comunicazione dei post? Entriamo nei dettagli in questa breve guida.
I tipi di hashtag
Sono numerosi i tipi di hashtag che possono essere creati e inseriti in un post in Instagram. Ciascun tipo è in grado di valorizzare un post in maniera differente e personalizzata.
Hashtag generici
Sono quegli hashtag che si riferiscono a idee, contesti o argomenti non specificamente collegati al post, ma che possono essere sfruttati per connotarlo meglio. Per esempio #love, #holiday, #action, #passion, #life, #summer, #photooftheday, #motivation, #fun, ecc.
Hashtag tematici
Si riferiscono al tema che interessa il post, per esempio #fashion, #scarpe, #italianfood, #calcio, #turismo, #design. Possono essere molto generici ma anche molto più dettagliati, come #tendenzemodaprimavera2021, #ristorantimilano, #fitnesstrainer, #naturephotography, ecc.
Quando si usa un hashtag tematico si deve tenere presente che quelli più generici, essendo i più usati, difficilmente permetteranno di dare risalto al post, perché questo sarà immerso in un flusso di innumerevoli altri post che usano lo stesso hashtag. Sebbene conviene spesso inserire qualche hashtag generici è meglio puntare soprattutto a quelli più specifici e a popolarità non eccessiva, nei quali il post potrà risultare più visibile quando gli utenti li utilizzeranno per una ricerca o li seguiranno.
Hashtag brandizzati
Sono quelli che rispecchiano specificamente il brand, i prodotti o l’azienda. Possono essere:
- costituiti semplicemente dal nome dell’azienda, del prodotto o del marchio. Es.: #nutella, #emporioarmani, #Mercedes, #peppermintmocha (Starbuck), #KIKOHolidayGems (Kiko), ecc.
- creati legando il nome del marchio a una situazione o a un evento. Es.: #NutellaHoliday, #MercedesBenzFashion, #Nike2020, ecc.
- derivati da variazioni del nome del brand o del prodotto o specifiche linee di prodotto. Es.: #moschinocouture, #MYCALVINS (Calvin Klein), ecc.
- creati da slogan o contesti legati al marchio. Es.: #TheNewLuxury (Mercedes), #ReadyForChange (Adidas), #ckone (Calvin Klein), #NutellawithLove, #JustDoIt (Nike), #OIIIIIIIO (Jeep), ecc.
- rivolti direttamente a community o fan: #nutellalovers, #TeamGalaxy (Samsung), #DrivingFerrari, ecc.
Event hashtag
Sono hashtag legati a particolari iniziative o eventi creati dall’azienda o già esistenti. Per esempio #YouCantStopUs, da usare per caratterizzare immagini che rappresentano comportamenti non convenzionali o fuori dal comune; #NoKidHungry, contro la fame nel mondo; #ToBeHuman, creato ad hoc da Starbuck.
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Contest hashtag
Sono gli hashtag che servono a coinvolgere i follower a fare qualcosa e a partecipare a delle iniziative particolari. Per esempio gli utenti possono essere esortati a pubblicare post su un certo tema o in una certa modalità. Per esempio: #ShotoniPhone, che esorta gli utenti a pubblicare le foto migliori realizzate con il proprio iPhone; #UpworkSuccess, creato dalla piattaforma di servizi freelance Upwork per invogliare gli utenti a pubblicare le proprie storie di successo professionale.
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Trending hashtag
Sono gli hashtag più usati del momento e quindi quelli che possono incontrare il massimo interesse degli utenti. In qualche caso si può inserire qualcuno di questi hashtag in un post per proiettarlo nel flusso di post più visti, ma va detto che, proprio perché in tendenza, le probabilità che il proprio contenuto possa essere più visibile degli altri dotati dello stesso hashtag sono molto basse. In generale si può scegliere di usare un hashtag in tendenza correlato al proprio settore di mercato o ai prodotti che si spingono, così come fare leva su trending hashtag più generici.
Quanti hashtag usare in Instagram
Sebbene ogni post possa ospitare fino a 30 hashtag, non è una buona pratica inserirne un numero troppo alto. La tendenza attuale dei brand più importanti è di collocare in ogni post solo pochissimi hashtag estremamente mirati, in generale mai più di 5.
Diverse analisi hanno messo in rilievo come un uso eccessivo di hashtag sia controproducente se si punta a ottenere il massimo engagement. In particolare, per marchi con una brand awareness non elevatissima, conviene usare una decina di hashtag per generare il migliore effetto di engagement.
Dove inserire gli hashtag
Se non vengono inseriti in modo ordinato e razionale nel post, gli hashtag possono confondere l’utente, con l’effetto che non riesce più a capire qual è il senso della caption che accompagna l’immagine.
A questo scopo, per creare post migliori e più fruibili in Instagram conviene inserire gli hashtag alla fine del testo, eventualmente distanziandoli dalla didascalia con qualche riga o anche con dei punti o degli asterischi all’inizio di ciascuna riga vuota.
Se l’hashtag è semplicemente il nome del marchio o del prodotto, anche contestualizzato, può essere anche inglobato all’interno del testo della didascalia, allo scopo di mettere in risalto il brand.
Se l’hashtag denomina un particolare evento o contest è anche possibile metterlo all’inizio della didascalia, come se fosse il titolo del post, come fa Mercedes in questo post:
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Un’altra modalità non molto diffusa è inserire gli hashtag nel primo commento. Questo evita di creare testi un po’ caotici e rende le didascalie più eleganti e comprensibili. Lo svantaggio è però che se si usa uno strumento di pubblicazione esterno che consente di pianificare le pubblicazioni, gli hashtag dovranno essere inseriti a mano subito dopo la pubblicazione stessa del post. Il che in molti casi rende il flusso di pubblicazione di contenuti più complicato.
Inoltre può accadere che qualche fan molto entusiasta pubblichi immediatamente un commento, rubando il primo posto. In questo caso, gli hashtag che non occuperanno più il primo commento saranno meno efficaci nelle ricerche in Instagram e non offriranno una grande visibilità al post. In generale, quindi, non è una tecnica consigliabile.
Come trovare gli hashtag
Sfruttare i correlati di Instagram
Ogni volta che si inserisce un hashtag nella barra di ricerca di Instagram, il sistema presenta immediatamente una lista di altri hashtag simili e molto utilizzati. Nello specifico, quando si tocca la lente con cui si avvia la ricerca, si apre una schermata in cui in alto c’è la barra di ricerca e più in basso una serie di tab tra cui “Hashtag”. Cercando un termine verranno visualizzati una serie di hashtag attinenti a quel termine, accompagnati dal numero di post che li includono.
Fare ricerche sugli hashtag usati dai concorrenti e dal pubblico di riferimento
Dopo avere fatto una lista dei principali competitor, degli influencer del proprio settore di riferimento e degli utenti più attivi e interessati ai contenuti normalmente proposti, sarà possibile rilevare quali hashtag utilizzano maggiormente. Con ogni probabilità questi hashtag saranno i più efficaci.
Usare tool specifici
Al termine di questo articolo proponiamo una lista di tool che aiutano a trovare, a scegliere e a gestire gli hashtag.
Tecniche per usare gli hashtag al meglio
Creare liste di hashtag pertinenti
Se ogni volta che si crea un post in Instagram si devono cercare ex novo gli hashtag da inserire, si perde un mare di tempo e spesso si rischia di lasciare da parte gli hashtag più validi. Invece conviene fare una ricerca sistematica di tutti gli hashtag pertinenti al tipo di post che si pubblicano, eventualmente catalogandoli per argomento, per finalità di utilizzo e per diffusione in Instagram. Svolgendo questo lavoro prima di iniziare a pubblicare sistematicamente si avrà sempre una panoramica precisa di tutti i migliori hashtag da usare caso per caso. In generale la lista va rinfrescata a ritmi regolari, per esempio ogni mese per sapere se ci sono nuovi hashtag di tendenza o se quelli più usati non sono in realtà particolarmente validi.
Evitare di usare sempre gli stessi hashtag
Quando si crea un elenco di hashtag ben scelti e mirati, si ha la tendenza a usarli sempre in modo ripetitivo. Non è una buona prassi, perché usare hashtag vari e diversi significa potere raggiungere un pubblico più ampio e differenziato. La tecnica migliore è impiegare una serie di hashtag costanti (per esempio quelli brandizzati) e variare di frequente gli altri, in funzione del contenuto pubblicato caso per caso.
Incoraggiare a usare gli hashtag creati ad hoc
Quando si crea un hashtag ad hoc per una certa iniziativa o un certo contest, è conveniente esortare esplicitamente gli utenti a usarlo. In questo caso occorre anche spiegare in modo semplice e chiaro cosa rappresenta quell’hashtag e perché farne uso nei propri post.
Seguire gli hashtag brandizzati
Quando si utilizzano hashtag brandizzati e il proprio marchio ha una brand awareness forte, conviene seguire ciascuno di questi hashtag per vedere quali e quanti utenti li stanno adottando nei propri post. Con questi utenti più fedeli e interessati in molti casi sarà possibile ingaggiare conversazioni o coinvolgerli direttamente.
Tool per gli hashtag in Instagram
Sebbene sia possibile gestire gli hashtag senza ricorrere a nessun tool particolare, ce ne sono alcuni che possono semplificare il lavoro o aiutare a ottenere informazioni più precise sull’utilizzo di ciascun hashtag. Eccone alcuni dei più validi.
Hashtag Generator Tool
Dopo avere caricato un’immagine in questo tool si riceverà una lista di hashtag pertinenti che possono essere utilizzati. Per ciascun hashtag è fornito il numero di post in Instagram in cui è attualmente inserito.
Hashtagify
Questo tool dà modo di trovare, analizzare e ricavare numerose informazioni sugli hashtag da integrare nei propri post. Presenta un quadro molto dettagliato di dati statistici sull’uso di ciascun hashtag ed elenca anche i principali influencer che li hanno adottati.
RiteTag
Questo strumento consente di avere informazioni sulla popolarità di un hashtag. Inoltre per ogni specifico hashtag propone liste di altri hashtag simili e la loro diffusione in Instagram.
All Hashtag
Questo tool attualmente offre quattro funzionalità: un generatore di hashtag, uno strumento che aiuta a creare nuovi hashtag pertinenti con il proprio brand e le proprie iniziative, uno strumento che fornisce informazioni specifiche sull’impiego attuale di un certo hastag in Instagram, una lista degli hashtag più popolari per ciascun argomento.
Hashtag Generator #HashMe
Questa è un’app per iOS che permette di ottenere liste di hashtag correlabili a una foto caricata. È anche possibile fare ricerche di hashtag validi e pertinenti tramite l’inserimento di parole chiave. Per ogni hashtag sono mostrate informazioni riguardanti il suo utilizzo in Instagram.
Ingramer
Si tratta di un sistema che elabora una lista di hashtag in base a un’immagine uploadata o a una serie di parole chiave.
Uso degli hashtag nelle Storie di Instagram
Anche nelle Storie si possono inserire degli hashtag. Per farlo ci sono tre modi:
- usando lo sticker “Hashtag”
- inserendo l’hashtag in un testo
- utilizzando un tag di geolocalizzazione, ma in questo caso non parliamo di veri e propri hashtag, ma di un modo per collegare la Storia a una determinata area geografica.
Questi metodi collocano l’hashtag direttamente sull’immagine perché notoriamente le Storie non hanno una didascalia esterna all’immagine o al video pubblicato. Questo ovviamente appesantisce fortemente il contenuto visivo, per cui raramente conviene inserire molti hashtag in una Storia. In compenso è possibile formattare il testo degli hashtag in vari modi, per renderlo più gradevole esteticamente e meno fastidioso.
Il problema è che un hashtag inserito in una Storia solo di rado la fa comparire nelle ricerche basate su quello specifico hashtag. L’algoritmo di Instagram riferito agli hashtag tende a preferire largamente i post del feed, per cui dà visibilità solo a quelle Storie che hanno generato un grande engagement (indipendentemente dagli hashtag) e presentano un contenuto reputato di buona qualità dall’algoritmo stesso.
In base a questi presupposti, quali hashtag conviene usare nelle Storie? Per lo più quelli che aiutano a generare engagement e a dare maggiore rinforzo al brand. I più utili quindi sono gli hashtag brandizzati, i contest hashtag e gli event hashtag.
In sostanza conviene usare gli hashtag in una prospettiva di massimizzazione del valore del contenuto e non per cercare di ottenere più visibilità. In questo senso vanno usati con intelligenza e parsimonia. Inondare una Storia di hashtag rarissimamente porta un vero giovamento alla comunicazione, ma questo non significa che non si possano inventare degli utilizzi molto creativi degli hashtag, come ha fatto Nike in queste Storie:
Uso degli hashtag nell’advertising in Instagram
Tutto quello che è stato detto fin qui si può applicare perfettamente sia ai post del feed che alle Storie, ma non vale per le inserzioni di advertising. Se infatti bisogna sempre prestare la massima attenzione agli hashtag da inserire nei post e nelle Storie, negli ad pubblicitari è possibile tranquillamente farne a meno.
La ragione è semplice: le inserzioni non compaiono nelle ricerche per hashtag anche se nel testo è presente quell’hashtag, semplicemente perché il motore di ricerca non cataloga gli ad come post e quindi li esclude dai risultati. Il principio è che l’ad riceve visibilità unicamente in funzione dei settaggi della campagna, perciò non beneficia dell’ulteriore visibilità proveniente dagli hashtag.
L’inserimento degli hashtag in un ad ha senso soltanto quando si vuole evidenziare il brand usando hashtag brandizzati o si vuole indurre il pubblico a svolgere attività particolari usando contest hashtag. In questo caso si tratta allora di introdurre degli hashtag finalizzati a dare forza al contenuto proposto nell’inserzione e non allo scopo di ottenere un incremento di visibilità per l’ad all’interno di Instagram, in modo simile a come si fa per le Storie.