Qual è il percorso per diventare un professionista del digital marketing e della comunicazione online apprezzato dalle aziende? Quali competenze si devono avere e in che modo si possono acquisire? Sono sempre più numerosi i laureati in ambiti disciplinari diversi che vogliono intraprendere una carriera in questo ambito e quindi è indispensabile dare una risposta precisa a queste domande.
Le aziende vogliono professionisti del marketing e della comunicazione online
Dal canto loro le aziende stanno incrementando sempre più la ricerca di professionisti della comunicazione digitale e del marketing online, specializzati in vari campi specifici: Social Media Marketing Manager, Online Content Manager, Digital Marketing Manager, Consulente SEO, E-commerce Manager, Online Brand Strategist, Web Marketing Strategist, ecc.
Tutto un insieme di professioni molto ricercate sul mercato e in continua evoluzione, in linea con gli aggiornamenti multimediali e tecnologici. Sia nelle grandi aziende che nelle piccole e medie imprese è ormai sempre più diffusa la consapevolezza che il rapporto con il mercato si basa sulla comunicazione attraverso i nuovi media. In questo senso diventano indispensabili i professionisti che lavorando in questo settore sanno sfruttare al meglio tutte le opportunità di marketing che internet e il web sono in grado di offrire al business.
Queste figure professionali tuttavia sono ancora piuttosto rare. Uno studio recente evidenzia come il 53 % delle aziende hanno difficoltà nel trovare collaboratori con competenze di marketing digitale, mentre i lavori di SEO sono aumentati del 43 % tra il 2017 e il 2018 e i lavori nel Content Marketing sono aumentati del 33 % nello stesso periodo.
Ma come si fa a diventare un esperto nel campo del digital marketing e della comunicazione online? Per fare chiarezza occorre definire quali sono le competenze richieste a un digital marketer.
Competenze e lauree di partenza
Per diventare un esperto in marketing e comunicazione online è necessario possedere un discreto bagaglio di competenze. Il punto di partenza è una solida cultura generale, che è indispensabile in tutti gli ambiti afferenti alla comunicazione.
Proprio perché le aziende hanno sempre più bisogno di comunicatori professionisti, i laureati in discipline umanistiche stanno iniziando a trovare sempre più spazio negli organigrammi e prima ancora nelle ricerche di candidati. I laureati in Lettere, Filosofia, Storia, Scienze della comunicazione, Scienze politiche, ecc. stanno dimostrando sempre più chiaramente di avere la migliore attitudine a gestire i nuovi strumenti di comunicazione d’impresa.
Competenze di base quali la capacità di scrivere in maniera pragmatica e accattivante, un mix di creatività e fantasia per creare contenuti originali, l’abilità di interpretare i comportamenti individuali e sociali del consumatore, una grande elasticità mentale e la capacità di applicare processi di ragionamento tipici del pensiero laterale rendono i nuovi umanisti figure molto ricercate dai recruiter.
Il problema degli umanisti è che però spesso sono riluttanti tanto alla gestione delle nuove tecnologie digitali quanto all’acquisizione di buone competenze di marketing, sia tradizionale che digitale. Un grosso limite, che penalizza seriamente le prospettive occupazionali di chi rimane ancorato a una visione della cultura umanistica troppo vecchio stampo.
Chi viene da facoltà economiche invece si trova molto meglio nella gestione dei numeri e nell’analisi dei dati, per cui è molto apprezzato dalle aziende nei casi in cui ci sia un grosso lavoro di interpretazione di big data o nell’analisi di flussi di comportamento, di statistiche o di risultati numerici che definiscono l’andamento del business. Il limite di questi laureati è che tendono a essere spesso troppo rigorosi nel loro approccio, a danno della creatività e della abilità di comunicazione.
Il problema comune a umanisti ed economisti è che il loro approccio alla tecnologia rimane spesso evasivo e poco focalizzato. In altri termini, questi laureati tendono ad avere poca confidenza con tutte le funzionalità delle varie piattaforme online. In questo campo informatici, ingegneri, matematici, fisici e in generale quasi tutti i laureati provenienti da discipline scientifiche hanno una marcia in più.
Va notato però che difficilmente i laureati in facoltà scientifiche e tecnologiche sono disposti ad avviare una carriera nel campo del marketing online, visto che il mercato del lavoro offre altre opportunità quasi sempre più dirette e più consone alle competenze acquisite all’università. Quei pochi che decidono di lavorare nel campo del marketing e della comunicazione devono faticare non poco per conquistare una flessibilità e un’apertura mentale che solitamente non fa parte del loro approccio scientifico e tecnico ai problemi.
Le competenze del professionista di digital marketing e comunicazione online
Qual è allora l’identikit del digital marketer perfetto? Bisogna tenere presente che il marketing non è una scienza esatta, quindi non è facile definire degli standard precisi che delineano il profilo di chi lavora in questo settore.
Le caratteristiche che quasi tutti i professionisti affermati del digital marketing manager posseggono sono le seguenti:
- ampia cultura generale
- passione per le tecnologie e le novità digitali
- grande abilità nell’uso del computer e dei dispositivi mobile
- competenza basilare o avanzata di marketing tradizionale
- capacità di scrittura fluida e creativa
- conoscenza approfondita di tutte le più importanti strategie, tattiche e tecniche della comunicazione e del marketing online.
Come acquisire le competenze necessarie
Tutte queste competenze si formano quasi sempre all’università o in generale nell’intero percorso di studi che si è portato avanti. La comunicazione online e il marketing digitale invece rarissimamente sono temi che le università affrontano adeguatamente all’interno dei corsi di laurea.
Per avere una preparazione in questi ambiti è necessario studiare in modo autonomo libri specifici, seguire assiduamente blog e siti online che approfondiscono questi argomenti o frequentare dei corsi o dei master post lauream.
I corsi di marketing digitale sono la via maestra per acquisire le competenze di base necessarie per diventare professionisti di marketing online, perché offrono rapidamente una visione d’insieme su tutto ciò che riguarda l’universo internet e web dal punto di vista del business aziendale.
Ovviamente è indispensabile imparare a distinguere i corsi scadenti da quelli veramente validi. A questo scopo vi suggeriamo la lettura di questo nostro articolo che spiega come capire il valore e la qualità di un corso di formazione.
Tra i corsi che vi invitiamo a considerare ci sono anche quelli organizzati da Communication Village, che da più di un decennio si occupa di formare in questo campo risorse specializzate nel digital marketing e nella comunicazione nei nuovi media.
Attualmente è possibile iscriversi al Corso in Social Media e Digital Marketing in modalità e-learning.
Offre un quadro completo di tutte le competenze necessarie per lavorare come professionisti del marketing e della comunicazione online.
Per avere più informazioni sul programma e le specifiche del corso e per iscriversi: Corso Social Media e Digital Marketing.
Molte volte frequentare un unico corso non basta, perché magari è molto specialistico e non fornisce tutte le competenze professionali richieste a un digital marketer o perché semplicemente esprime i punti di vista e l’approccio di uno specifico formatore o gruppo di formatori. Un altro formatore potrebbe trattare altri argomenti o proporre delle panoramiche diverse che possono arricchire ulteriormente la cultura specifica sul marketing e la comunicazione online.
Ovviamente un corso e tutte le letture mirate che si possono fare non possono sostituire l’esperienza in azienda. Chi vuole diventare un professionista del digital marketing e della comunicazione online deve necessariamente fare degli stage e imparare la professione direttamente sul campo. In questo occorre scegliere l’azienda giusta a cui proporsi, cercando di intuire se il ruolo che si occuperà sarà solo marginale o si avrà la possibilità di stare a contatto con i professionisti che svolgono le attività principali.