Come si può sfruttare al meglio la laurea per lavorare nel mondo del digital marketing e della comunicazione online? È una domanda che spesso si accompagna a quella che più o meno tutti i laureandi e i laureati si pongono: quale lavoro potrò fare dopo laurea?
Al giorno d’oggi non è semplice rispondere a questa domanda, perché sono tante le professioni da potere svolgere, ma spesso mancano i posti lavorativi. Tuttavia, è possibile effettuare un’analisi delle professioni più ricercate sul mercato, che possono offrire un quadro completo del panorama occupazionale facilitando l’orientamento dei laureandi e dei laureati.
Stando all’ultima indagine AlmaLaurea, negli ultimi anni c’è stato un trend positivo che ha visto una diminuzione del tasso di disoccupazione dei laureati.
A un anno dal conseguimento della laurea triennale, il tasso di disoccupazione dei laureati triennali è del 15,9% (calo di 10,2 punti); quello dei laureati magistrali è del 15,8% (in calo di 7,6 punti percentuali). La situazione migliora ancora se si prende in considerazione l’occupazione dei laureati a tre e a cinque anni dal conseguimento del titolo.
Fra le figure professionali emergenti maggiormente richieste sul mercato spiccano una quantità di ruoli che si legano alle competenze del digital marketing e della comunicazione online:
- Social Media Marketing Manager
- Online Content Manager
- Digital Marketing Manager
- Consulente SEO
- E-commerce Manager
- Online Brand Strategist
- Web Marketing Strategist
Sono sempre più numerose le imprese che hanno preso coscienza di quanto sia importante sfruttare al meglio le opportunità offerte da internet e dal web per migliorare la loro presenza sul mercato. Da qui deriva l’esigenza di includere nell’organico aziendale anche figure specializzate nel digital marketing e nella comunicazione online.
A questi professionisti è richiesto di portare l’azienda a ottenere una grande visibilità nei media online, di costruire un rapporto con i clienti attuali e potenziali sempre più stretto e coinvolgente utilizzando gli strumenti di comunicazione diretta (come i social media, le app di messaggistica, ecc.), di creare un flusso costante di contenuti capaci di veicolare le proposte dell’azienda e il valore del brand. In molti casi è richiesta anche la pianificazione e la gestione delle attività di vendita online, magari legate a un sistema e-commerce, con l’obiettivo di massimizzare i risultati economici.
Tutti questi compiti si basano su una cultura di marketing online e comunicazione nei nuovi media che le aziende quasi sempre cercano in giovani laureati. Per ottenere le competenze di base e poter svolgere una di queste professioni, i corsi di laurea più indicati sono:
- Scienze della comunicazione
- Scienze politiche
- Scienze economico-aziendali
- Scienze umanistiche
Scienze della comunicazione: tra laurea e lavoro
Il corso di laurea in Scienze della comunicazione prepara gli studenti ad affrontare e a gestire le problematiche concrete riguardanti il funzionamento dei processi informativi all’interno di aziende pubbliche e private e di strutture della pubblica amministrazione.
L’obiettivo è quello di fornire agli studenti le competenze necessarie sulle nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione, sulla capacità di esprimersi efficacemente in lingua italiana e in lingua straniera oltre a fornire un’adeguata conoscenza di base delle discipline semiotiche, linguistiche, informatiche e sociali, in modo da permettergli di organizzare e gestire attività di informazione e di comunicazione con diversi pubblici e con diversi destinatari.
Scienze della comunicazione è tra i corsi di laurea in maggiore crescita, soprattutto in relazione al grande sviluppo di internet e alla nascita di nuove figure professionali capaci di cavalcare le nuove tendenze del marketing. Secondo i dati AlmaLaurea, il corso di laurea garantisce il 63,3% di occupazione a un anno dalla triennale, con una retribuzione mensile netta intorno ai 1.000 euro.
Scienze politiche: tra laurea e lavoro
Il corso di laurea in Scienze politiche è prevalentemente rivolto a coloro che intendono accedere alla carriera diplomatica e a un impiego professionale presso aziende, istituzioni, anche non governative e del terzo settore, e organismi sia pubblici che privati che operino in campo internazionale o che intendano sviluppare la propria attività in questo ambito.
Dopo l’ottenimento della laurea di primo livello in Scienze politiche e delle relazioni internazionali il 64,3% dei laureati prosegue gli studi iscrivendosi a un corso di laurea magistrale: i percorsi più scelti sono Relazioni internazionali (45,3%) e Scienze della politica (16,0%).
Il 34,9%, invece, decide di entrare direttamente nel mercato del lavoro, senza essersi mai iscritto a un altro corso di laurea.
Tra chi non prosegue con gli studi, il tasso di occupazione a dodici mesi dalla laurea di primo livello in Scienze politiche e delle relazioni internazionali è pari al 63,2%.
Il 33,5% degli occupati ad un anno si è inserito nel mercato del lavoro solo dopo il conseguimento del titolo; il 16,1%, invece, lavorava al momento della laurea ma ha successivamente cambiato lavoro, mentre il 50,2% prosegue, ancora dopo un anno, il lavoro iniziato prima del conseguimento del titolo.
Il 9,6% degli occupati, dopo un anno dalla laurea, è impegnato in attività autonome (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.), il 39,4% è assunto con un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato, il 7,7% con contratti formativi, mentre il 28,7% con un contratto non standard (prevalentemente a tempo determinato).
Scienze economico-aziendali: tra laurea e lavoro
Secondo quanto emerso dall’ultima indagine condotta da AlmaLaurea, che misura il grado di occupazione degli laureati nelle università italiane, le discipline economico-finanziarie offrirebbero discrete opportunità di impiego ai giovani laureati.
Se, infatti, a tre anni dalla laurea trova lavoro in media l’85% di tutti i laureati (magistrali o a ciclo unico) in tutte le discipline, con uno stipendio medio di 1.300 euro, restringendo lo sguardo alle discipline economiche la situazione sembra migliorare, soprattutto nel settore della finanza e delle scienze economico-aziendali:
- finanza: 92% di occupati a tre anni dalla laurea, stipendio medio di 1.593 euro;
- scienze economico-aziendali: 88% di occupati a tre anni dalla laurea, stipendio medio di 1.415 euro;
- scienze dell’economia: 87% di occupati a tre anni dalla laurea, stipendio medio di 1.371 euro;
- scienze economiche per l’ambiente e la cultura: 87% di occupati a tre anni dalla laurea, stipendio medio di 1.137 euro.
Scienze umanistiche: tra laurea e lavoro
Per quanto riguarda le scienze umanistiche, i dati statistici raccolti da AlmaLaurea rivelano che entro 12 mesi dalla conclusione degli studi risulta occupato il 65% dei laureati dell’area umanistico-sociale, una quota inferiore di cinque punti percentuali alla media nazionale del 70%. La quota di disoccupati è del 27% contro il 23% rilevato per il complesso dei laureati.
Hanno un lavoro stabile (contratto a tempo indeterminato e autonomi effettivi) 34 laureati su cento, un valore in linea con la media nazionale del 35%. Il 27% ha un contratto a tempo indeterminato. La precarietà riguarda il 65,5% del collettivo (prevalgono i contratti a tempo determinato 25%; mentre i senza contratto sono il 10%). Le retribuzioni nominali sono inferiori alla media nazionale.
Di seguito alcune statistiche sulla conduzione occupazionale generale dei laureati in Italia:
Come emerso da tutte queste statistiche dunque, la laurea agevola l’occupazione lavorativa, ma spesso per migliorare o colmare le competenze universitarie occorre frequentare dei corsi o dei master prima di inserirsi nel mondo del lavoro.
Il problema grave della formazione universitaria italiana è che sono poche le facoltà che hanno integrato dei corsi in grado di rispondere in modo adeguato e aggiornato alle effettive esigenze delle imprese per ciò che concerne la comunicazione online e il digital marketing. Per questa ragione molti studenti finiscono per conseguire una laurea che così com’è non è in grado di soddisfare pienamente le aziende.
L’effetto è che da una parte le aziende hanno difficoltà a trovare risorse umane veramente valide nei campi della comunicazione e nel marketing online se guardano solo ai neolaureati, dall’altra chi si laurea e vuole lavorare nel campo delle nuove professioni digitali deve per forza cercare corsi specialistici o master a cui iscriversi.
Il rischio è però di incappare in corsi poco seri, che in realtà offrono il miraggio di completare e focalizzare la preparazione verso il marketing e la comunicazione online e invece si limitano a spiegare solo alcune funzionalità delle principali piattaforme online (Facebook, Instagram, Google, ecc.), senza inquadrare correttamente il lavoro da svolgere in una prospettiva strategica realmente funzionale alle esigenze delle aziende.
Scegliere il corso giusto non è facile. Oltre a tenere in considerazione una quantità di aspetti che aiutano a capire il valore e la qualità di un corso di formazione, si deve considerare quanto il corso scelto può essere utile ai fini dello sviluppo professionale.
Nel campo del digital marketing l’offerta è piuttosto ampia. Ci sono corsi molto avanzati e corsi entry-level.
Se volete seguire un corso che presenti un quadro completo di tutte le competenze indispensabili per svolgere un lavoro nel campo del marketing e della comunicazione online, vi suggeriamo il nostro Corso in Social Media e Digital Marketing, giunto alla terza edizione.
Inizierà il 18 novembre 2020 e si svilupperà in 30 ore di lezione svolte dal vivo online tramite apposite piattaforme di formazione a distanza. L’intero corso sarà registrato e al termine gli iscritti riceveranno i video e il materiale didattico di supporto. Gli studenti potranno anche dialogare con il docente, in modo da approfondire gli argomenti di maggiore interesse.
Per avere più informazioni e per iscriversi: Corso Social Media e Digital Marketing.