I Google Discovery Ads sono disponibili a tutti. Cosa sono e quali caratteristiche hanno? Google ha reso disponibili a tutti gli inserzionisti i nuovi Discovery Ads nel bouquet di campagne possibili in Google Ads. Ecco le caratteristiche e le specificità di questo nuovo formato

Campagne Google Discovery Ads

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I Discovery Ads entrano a pieno titolo tra le forme di advertising possibili per tutti gli inserzionisti in Google Ads dopo un periodo di sperimentazione che a macchia di leopardo ha interessato un campione ampio e rappresentativo di utenti. La notizia ufficiale è stata data da Google mercoledì 27 maggio.

Lo scopo primario dei Discovery Ads è permettere di inserire messaggi pubblicitari in aree della galassia Google finora scoperte o non adeguatamente servite. Nello specifico:

  • Home page e feed dei prossimi video in YouTube
  • Feed Discover nell’app Google Search
  • Tab Promozioni e Social in Gmail

 

La distribuzione delle inserzioni nei vari spazi disponibili è affidata all’algoritmo, ossia la Google Machine Learning che valuta momento per momento quali posizioni sono più efficaci per l’obiettivo della campagna. L’algoritmo dovrebbe essere in grado di migliorare progressivamente la performance della pubblicazione delle inserzioni in base al rendimento reale rilevato. Ciascun utente vedrà quegli annunci inerenti alle tematiche verso i quali ha mostrato interesse in precedenza e che Google ha rilevato.

Il pubblico dichiarato che può essere raggiunto con i Discovery Ads attualmente ammonta a circa 2,9 miliardi di utenti attivi nelle varie aree raggiunte dal servizio. In questo senso risulta equivalente a quello relativo alla diffusione di inserzioni che Facebook rende possibile sulle sue app.

Per Google vincere la competizione con le formule di advertising nei social è uno degli obiettivi primari del nuovo strumento offerto agli sponsor. Una sfida che sembra orientata al successo, considerando che le prime analisi della performance rivelano che i costi per risultato dei Discovery Ads al momento risultano più bassi del 48% rispetto a quelli tipici delle inserzioni nei social. Un dato che rende questa nuova forma di pubblicità estremamente appetibile e conveniente.

Da una prospettiva strategica, uno degli obiettivi di Google è di uscire dal confinamento nel territorio di AdWords, ossia le campagne legate esclusivamente al search (il motore di ricerca), e iniziare a conquistare quote sempre più significative in altri ambiti di advertising. In particolare si vuole conquistare l’attenzione degli sponsor che puntano a comunicare soprattutto sui social e in campagne display ad ampio raggio.

 

I formati dell’inserzione di Discovery Ads

Le inserzioni in Discovery Ads possono essere pubblicate in due formati:

  • Annuncio Carousel Discovery
  • Annuncio Discovery (contenente una sola immagine)

 

Ogni annuncio è il risultato di una combinazione di una o più immagini e di testi, distinti in titoli e descrizioni, ai quali si aggiunge una call to action. È possibile inserire fino a cinque titoli e cinque descrizioni (ovviamente tutti pertinenti e coerenti) che l’algoritmo combinerà automaticamente ogni volta che visualizzerà l’inserzione.

Nella scelta delle immagini Google supporta l’inserzionista effettuando automaticamente una scansione del sito in modo da individuare immediatamente le immagini più pertinenti. Ovviamente è anche possibile caricare immagini realizzate appositamente per la campagna.

Anche la call to action può essere affidata alla scelta effettuata dall’algoritmo di Google, ma solitamente è preferibile selezionarne una specifica e mirata tra le 10 disponibili.

Google fornisce una stima del pubblico raggiungibile con la campagna misurata in termini di impressioni settimanali. Questa stima è referenziata geograficamente, ossia si riferisce direttamente all’area geografica in target indicata per la diffusione della campagna.

Come tutte le altre forme di advertising di Google, anche Discovery Ads può essere targettizzata in base a parametri concernenti l’audience e i tratti sociodemografici del pubblico che si punta a raggiungere.

Google suggerisce anche l’investimento ottimale nella campagna, per spingere al meglio l’algoritmo e ottenere dei risultati apprezzabili: un budget quotidiano di almeno 10 volte il CPA (cost per action) definito. Inoltre è consigliabile non modificare più la campagna avviata prima di avere raggiunto almeno 40 conversioni, per non rovinare il lavoro di apprendimento dell’algoritmo e quindi ridurre il rendimento complessivo.

 

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