Quali sono le differenze tra gli acquisti effettuati online e quelli nei negozi fisici? In un mondo “governato” da Internet, anche lo shopping nel corso degli ultimi anni ha cambiato le abitudini dei consumatori, subendo l’influenza del web.
Non è una novità infatti, che molti negozi siano stati costretti a chiudere la propria attività o a ridefinire le dinamiche di vendita in relazione all’ascesa dello shopping online.
Indagine di mercato: quali sono i prodotti più acquistati on line e nei negozi fisici?
Secondo una recente ricerca di Signs.com, realizzata su un campione di 983 consumatori, quest’ultimi sono più propensi a fare acquisti in negozio per gli articoli di maggior necessità (generi alimentari, prodotti di carta e prodotti per la pulizia), mentre ricorrono allo shopping online per gli sfizi, gli articoli extra, che non rappresentano un bisogno, ma la semplice soddisfazione di un desiderio (prodotti di intrattenimento, come libri e media, videogiochi ed elettronica).

Come possiamo notare dal grafico sottostante, quando si tratta di necessità quotidiane, lo shopping nei negozi domina ancora: di quelli che avevano acquistato generi alimentari deperibili, per esempio, l’85% lo aveva fatto di persona. Gli articoli non deteriorabili e gli oggetti essenziali come i tovaglioli di carta vengono acquistati principalmente nei negozi. Questi dati probabilmente riflettono la necessità immediata dei prodotti in questione.
Inoltre, gli articoli più grandi tendono ad essere acquisti di persona. Circa il 60% dei prodotti per la casa e il giardino, i ricambi per le auto e gli alimenti per gli animali domestici sono stati acquistati presso un punto vendita fisico. Questo modello si riferisce probabilmente a questioni di spesa e convenienza: nonostante i migliori sforzi delle compagnie di navigazione, il trasporto di grandi acquisti su lunghe distanze può costare molto e richiedere maggior tempo.

In altre categorie, tuttavia, l’acquisto online è ora la modalità dominante. Due terzi di coloro che hanno acquistato libri e media lo hanno fatto online, una tendenza che continua a minacciare i rivenditori di libri, cd e dvd. Nell’era degli e-book e dello streaming online inoltre, questi prodotti possono essere consumati digitalmente, non solo acquistati online.
C’è ancora vita per i negozi fisici, ma fino a quando?
Nonostante il boom dello shopping online, i negozi fisici continuano a essere una costante nella vita quotidiana dei consumatori. Nessuna apocalisse quindi, come si può erroneamente pensare, almeno per ora.
Se per esempio andiamo ad esaminare le abitudini di acquisto nella vita americana, scopriamo che lo shopping fisico è quello prevalente grazie soprattutto ai centri commerciali che hanno ottenuto una ripresa improbabile con molti consumatori più giovani, mentre quello online ha registrato solo il 10% delle vendite al dettaglio a livello nazionale.
Tuttavia, la percentuale di acquisti effettuati online è cresciuta costantemente negli ultimi anni e non tende ad arrestarsi, quindi a lungo termine i negozi offline potrebbero risentirne. Nei prossimi anni è probabile che a causa della concorrenza online alcuni negozi offline potrebbero non sopravvivere e cedere così il passo ai negozi virtuali.
Showrooming vs webrooming
Due fenomeni abbastanza curiosi che si stanno diffondendo tra i consumatori sono lo showrooming e il webrooming.
Lo showrooming consiste esattamente nell’utilizzo dei negozi fisici come dei camerini di prova per testare i prodotti di cui sono interessati, e dopo aver confrontato i prezzi tra i negozi fisici e gli e-commerce si sceglie spesso di concludere l’acquisto online.
Nel webrooming invece, i consumatori visitano il negozio online e acquistano nel punto vendita fisico, cercando dei prodotti su Internet prima di andare in un negozio fisico per la valutazione finale e l’acquisto. In questo caso è il web a fare da vetrina, da cui “webroom”.
Secondo alcune indagini recenti, i consumatori sono più propensi al webrooming piuttosto che allo showrooming. I motivi di questa tendenza sarebbero da ricondurre alla volontà dei consumatori di non pagare le spese di spedizione, non attendere i tempi di consegna, andare in un negozio per toccare e vedere fisicamente un prodotto prima dell’acquisto e restituire più facilmente il prodotto acquistato al negozio stesso, qualora fosse necessario.

Bisogna però sottolineare che con il miglioramento degli strumenti per lo shopping online, lo showrooming potrebbe potenzialmente superare il webrooming. Il consumatore che tende a compiere acquisti online ha infatti la possibilità di leggere i feedback dei clienti che hanno già acquistato il prodotto in questione, assicurarsi che le caratteristiche corrispondano alle proprie esigenze, e qualora dovessero rivelarsi delle incongruenze può esercitare il diritto di recesso entro 14 giorni dalla ricezione del pacco e ricevere il rimborso completo. A questo si aggiunge una serie di pacchetti premium, che con piccole spese aggiuntive, permettono di accorciare i tempi di consegna.
L’importanza dello smartphone nello shopping online
Lo shopping online, durante la sua evoluzione, è stato incentivato dall’introduzione dello smartphone e delle relative app di e-commerce lanciate sul mercato.
La comodità, l’affidabilità e la velocità di ricerca sono aumentate notevolmente grazie alla possibilità di potere effettuare ricerche e acquisti da un dispositivo più accessibile rispetto al più tradizionale PC. Lo smartphone è diventato così lo strumento principale per poter eseguire acquisti online, ma non solo. Sono infatti principalmente tre le modalità di pagamento che possono avvenire tramite smartphone: pagamento nei negozi fisici tramite app, trasferimento di denaro da uno smartphone all’altro tramite app, pagamento tramite credito telefonico.
Per pagare nei negozi è necessario possedere uno smartphone con sistema Android compatibile Nfc con una Sim 4G Nfc e avvicinarlo al Pos abilitato.
Le app, oltre a permettere gli acquisti nei negozi fisici, consentono di fare pagamenti tramite cellulare attraverso un trasferimento di denaro da un soggetto registrato su una app a un altro sempre registrato, usando i contatti della propria rubrica telefonica, il cosiddetto peer to peer. In questo caso PayPal Mobile è una delle app più diffuse, che permette di inviare e ricevere denaro dal proprio cellulare attraverso la app PayPal.
Un ultimo sistema che è stato sviluppato nel campo dei pagamenti via cellulare è quello che ricorre al credito telefonico. Per offrire un servizio completo ed efficace, senza l’intermediazione di banche o istituti di pagamento, gli operatori di telefonia mobile (Fastweb, PosteMobile, TIM, 3 Italia, Vodafone e Wind) si sono raggruppati in una piattaforma unica e condivisa: MobilePay. L’app, lanciata nel 2013 da Google Commerce, attualmente registra più di un milione di download. Consente ai clienti dei sei maggiori operatori mobili italiani di acquistare contenuti e servizi digitali di piccolo importo usando il credito telefonico.
Top online store: Amazon
Quando si parla di shopping online e app, è impossibile non citare Amazon. Il celebre colosso statunitense rappresenta quasi la metà di tutte le vendite su Internet negli Stati Uniti, con Walmart ed Ebay rispettivamente al secondo e al terzo posto per lo shopping online di ogni generazione.
Nella parte medio-bassa di questa particolare classifica notiamo delle variazioni soprattutto nella categoria dei millennial che utilizzano maggiormente Apple o Sephora rispetto alle altre fasce generazionali in questione.

Uno dei punti di forza della supremazia dell’e-commerce di Amazon è il suo programma Prime: i membri Prime spendono più degli altri clienti e la maggior parte rinnova le proprie iscrizioni ogni anno. Si può scegliere l’iscrizione mensile oppure scegliere la formula annuale. Inoltre, si può usufruire anche di un mese di prova gratuita e poi decidere se rinnovarlo pagando l’abbonamento.
Amazon Prime consente ai consumatori il privilegio di ricevere le spedizioni entro 3 giorni senza pagarle e usufruire delle offerte lampo quotidiano, ma offre anche una serie di servizi molto vantaggiosi. Tra questi troviamo Pantry per la spesa quotidiana in un supermercato virtuale, Prime Now per ottenere consegne immediate dai supermercati convenzionati, Prime Video per gli amanti di film e serie tv, Prime Music per gli appassionati di musica, Prime Reading per i lettori di ebook attraverso la piattaforma Kindle, Photos e Drive per il caricamento e il salvataggio di foto e file online. Con questi vantaggi inclusi, non sorprende che l’80% delle famiglie abbia ora almeno un abbonamento Prime.
Infine, nel gennaio 2018, Amazon ha introdotto una novità rivoluzionaria che mescola lo shopping online con quello fisico. Si tratta dell’inaugurazione del primo Amazon Go, il negozio in cui i cassieri sono sostituiti da un sofisticato sistema di videocamere, sensori e intelligenza artificiale che “guarda” cosa i clienti mettono nel carrello (e anche cosa tolgono) e addebita sul loro account Amazon il conto quando escono dal minimarket.
Il negozio permette ai potenziali clienti di entrare usando lo smartphone solo all’inizio, come fosse un tesserino di identificazione, e poi di fare la spesa e uscire senza tirare fuori il portafogli. La spesa poi viene addebitata da Amazon Go come se gli acquisti fossero fatti online. Queste potenti tecnologie facilitano il processo di vendita, ma allo stesso tempo riducono il numero di commessi, impiegati esclusivamente per la preparazione dei cibi in vendita e per l’assistenza ai clienti.
Tutte le differenze tra gli acquisti online e nei negozi rendono attualissima una considerazione di Albert Einstein: “Un giorno le macchine riusciranno a risolvere tutti i problemi, ma mai nessuna di esse potrà porne uno”. C’è da riflettere!