Se sotto i post di Instagram non riuscite più a vedere il numero di like, non preoccupatevi. È in arrivo infatti, una novità rivoluzionaria sul social network del momento, che con molta probabilità non sarà più il social dei like. Dopo l’esperimento di qualche mese fa in Canada, Instagram da oggi nasconde il numero dei like anche in Italia per sondare il parere degli utenti. La modifica è ancora in fase sperimentale, ma potrebbe diventare definitiva in poco tempo.
In cosa consiste di preciso questa novità?
I dettagli di questa novità
Più qualità, meno quantità: questo, in sintesi, il messaggio che Instagram vuole trasmettere ai suoi utenti. Sotto ogni post non sarà più visibile il numero di like (“piace a 980 persone”), bensì l’utente potrà vedere esclusivamente i like degli amici sotto ogni post, ma senza poter risalire al numero di like complessivi (“piace a mariorossi70 e altri”). Solo il titolare dell’account che ha pubblicato il post potrà quindi avere accesso all’indice di gradimento dei post.
I motivi di questa scelta
Quali sono i motivi che hanno portato alla scelta di rimuovere la visibilità del numero di like? A tal proposito si è espressa Tara Hopkins, Head of Public Policy EMEA di Instagram: “Vogliamo aiutare le persone a concentrare l’attenzione su foto e video condivisi e non sul numero dei like che ricevono. Vogliamo che Instagram sia uno spazio in cui tutti possano sentirsi liberi di esprimersi. Stiamo conducendo diversi test in più nazioni per capire direttamente dalla comunità di tutti i nostri utenti come questa novità possa migliorare l’esperienza in Instagram”.
Motivazioni interessanti che nel giro di poco tempo potrebbero stravolgere la natura di Instagram, dove finora i parametri di successo erano misurati anche in relazione al numero di like sotto ogni singolo post. Con questa novità, la tendenza potrebbe invertirsi e i contenuti (foto/video) potranno avere più valore dei numeri. Senza l’apparenza del “successo” di un post, gli utenti saranno più stimolati a condividere contenuti più autentici senza cercare l’approvazione immediata, e in certi casi quasi forzata, dei follower.
Le conseguenze di questa scelta: vantaggi e svantaggi
Un cambio di rotta radicale dunque, che comporterà conseguenze non indifferenti, sia in positivo che in negativo. I soggetti più interessati a questo cambiamento sono sicuramente coloro che finora hanno utilizzato Instagram come strumento di business, ovvero le aziende e gli influencer, messi con le spalle al muro dal “quadrato magico”, che vuole mettere alla prova la capacità dei profili più importanti nel pubblicare contenuti autentici e di qualità. Insomma, una lama a doppio taglio per chi finora ha puntato molto sui “cuoricini” per accrescere il proprio bacino d’utenza.
Chi può trarre vantaggio da questa novità invece, sono sicuramente le piccole aziende o gli influencer di fascia media in “rampa di lancio”, che potranno sfruttare le loro potenzialità senza il vincolo del numero di like dei vari post.
Da non dimenticare che l’algoritmo di Instagram sarà comunque in grado di rilevare l’indice di gradimento di un post che sarà inserito automaticamente tra i post consigliati o più rilevanti. Inoltre, il numero di follower del singolo account rimarrà visibile, in modo da non penalizzare in maniera eccessiva chi durante questi anni ha creato e potenziato un brand autentico.
Dagli hashtag alle app, cosa succederà adesso?
Che ruolo avranno adesso gli hashtag e le app creati per aumentare i like e quindi la visibilità dell’account?
Per quanto riguarda gli hashtag, probabilmente verranno utilizzati in maniera più oculata, in linea con la natura del singolo post pubblicato, senza essere usati in maniera spropositata a costo di raggiungere disperatamente un determinato numero di cuoricini.
Le app invece avranno un calo quasi logico e naturale, perché gli utenti saranno meno stimolati ad accumulare like fittizi, visto che i numeri non saranno visibili e cercheranno di compensare garantendo una maggiore qualità dei contenuti pubblicati.
Dipendenza da like: tra psicologia e tecnologia
L’esperimento di togliere i like ai contenuti era già stato annunciato da Instagram ad aprile durante F8, l’annuale incontro degli sviluppatori del gruppo Facebook. Allora, però, il test era limitato al Canada (come accennato in precedenza), mentre ora si allarga ad altre nazioni.
Uno dei motivi che ha portato alla sperimentazione/introduzione di questa novità, è la lotta alla dipendenza da like, un fenomeno psicologico che si intreccia al mondo dei social network.
Secondo una ricerca di Kaspersky (azienda russa specializzata nello sviluppo di software per la sicurezza informatica), il 61% degli utenti intervistati affermava di stare sui social per sentirsi meglio, ma il 57% confessava di non trovare quello che desiderava vedere; solo il 31%, cioè un utente su tre, non si preoccupava del numero di “mi piace” ricevuto quando pubblicava un post; il 24% degli uomini e il 17% delle donne addirittura si arrabbiava se non avesse ricevuto l’attenzione, espressa sempre in like, adeguata alle sue aspettative iniziali.
Ma non è finita qui. Pur di avere più like le persone mettono in discussione e in pericolo la propria privacy: la propria abitazione (37%), la propria email personale (31%), lo stato della propria relazione (30%), il posto di lavoro (18%) e così via. Gli intervistati, infine, affermavano che per colpa dei social avevano iniziato a comunicare sempre meno con i genitori (31%) i figli (33%) i partner (23%) gli amici (35%) e i colleghi (34%).
L’obiettivo è quindi quello di puntare più sui valori autentici, sulle relazioni e sulla valorizzazione dei contenuti propri. Essere se stessi, senza lasciare spazio al cyberbullismo causato dall’invidia e dal confronto, talvolta ossessivo. Qualora la novità dovesse riscuotere pareri favorevoli, non solo potrebbe essere confermata ed estesa a tutti gli utenti (il test al momento è in corso per una cerchia ristretta di account), ma potrebbe essere applicata anche ad altri social network, Facebook in primis.
Togliere il numero di like fa parte di una strategia economica?
Non c’è dubbio che l’obiettivo di Zuckerberg e compagni sia quello di trasformare tutti i loro social in macchine mangiasoldi. Il ciclo di vita del prodotto Instagram è appena entrato nella fase in cui si deve puntare a consolidare tutti i risultati economici ottenibili. In altri termini l’obiettivo è applicare tutte le tattiche per monetizzare al massimo l’utilizzo di qualsiasi funzione da parte di utenti comuni e aziende.
Come si diceva, l’eliminazione dei like punta proprio a dare una sberla agli influencer, che finora hanno continuato a guadagnare in prestigio e in introiti sfruttando gli effetti della riprova sociale ottenuta grazie ai follower conquistati e soprattutto al numero di like in bella vista raggranellato da ciascun post. Più alto il numero di like, maggiore l’interesse delle aziende a pagare per fare menzionare brand e prodotti dall’influencer. Svanendo la visibilità dei like diventa più difficile per gli influencer mostrare la propria forza, per cui non è improbabile che nel prossimo futuro il team di Instagram lanci una nuova funzione a pagamento, dedicata proprio agli influencer, che permetterà di mostrare il valore di un post in termini di risultati ottenuti o di garantirne il successo di engagement in modo più sicuro tramite delle formule di advertising specifiche.
In questa stessa direzione va anche l’altra implementazione varata di recente che riguarda i contenuti brandizzati. Le aziende possono sfruttare il lavoro degli influencer, ma per farlo al massimo grado devono comunque avvalersi delle opportunità offerte da Instagram e quindi devono investire in pubblicità, arricchendo le casse di Menlo Park.
A questo punto si deve attendere che la fase di sperimentazione finisca e che l’aggiornamento si estenda a tutti gli utenti di Instagram. Dopodiché si potrà vedere quale nuovo servizio a valore aggiunto introdurrà il team degli sviluppatori per compensare la perdita del numero dei like nei post.