Gli strumenti di analisi del comportamento degli utenti sono sempre più fondamentali nel marketing contemporaneo. Una delle domande che qualsiasi sviluppatore di un sito e un digital marketer si pongono costantemente è: come si comportano gli utenti quando visitano un sito che non conoscono e in cui devono effettuare delle azioni specifiche, come acquistare un prodotto?
A dare risposte utili intervengono delle piattaforme dotate di tecnologie specifiche per misurare le attività e le reazioni neurologiche degli utenti che navigano all’interno di un sito web. Una delle più interessanti tra questi tool digitali di analisi neurologica finalizzata al marketing online è Neuralya.
Obiettivo di Neuralya è conoscere quali sono i processi decisionali, razionali ed emozionali che guidano i consumatori all’interno di un sito, in particolare quando devono svolgere dei compiti determinati, come quelli tipici dei siti e-commerce. Un esempio di questi compiti è individuare un prodotto interessante, metterlo nel carrello e completare il percorso d’acquisto.
Se il cosiddetto customer journey è ben progettato, ossia l’utente riesce a usare il sito ai propri fini senza mai incontrare difficoltà operative, allora le probabilità che la visita si converta in un acquisto sono molto alte. Se invece l’utente incespica in malfunzionamenti o non riesce a percorrere in modo fluido il sito fino a trovare quello che cerca e che vuole, il rischio che abbandoni il sito prima di comprare qualcosa è altissimo.
Per capire se un sito è ben progettato intervengono le analisi rese possibili da piattaforme come Neuralya, finalizzate a collegare i dati relativi ad azioni specifiche nel sito con le reazioni emotive e cognitive che ne conseguono.
Ma quali sono i principi di funzionamento di Neuralya e più in generale del neuromarketing applicato a questo genere di rilevazioni analitiche? Per spiegarlo, partiamo dalle caratteristiche strutturali del cervello umano.
Il nostro cervello e la sua filogenesi
In estrema sintesi, il nostro cervello è composto da tre diverse parti, che hanno un’origine filogenetica diversa. Da un lato c’è il neo-cervello: con la corteccia cerebrale è la componente più evoluta del nostro cervello ed è predisposta alla coscienza. Dall’altro lato esistono parti più antiche che attengono al cosiddetto subconscio: il paleo-cervello, composto da regioni subcorticali come l’ippocampo che presiede alla memoria, e l’archeo-cervello di cui fa parte il sistema limbico che si occupa delle emozioni.
I messaggi pubblicitari più efficaci esplicano il loro effetto nella parte evolutivamente più antica del nostro cervello, ossia nell’archeo-cervello. Una cascata di segnali viene a manifestarsi in queste antiche regioni del cervello, che possono essere più o meno essere stimolate dai diversi messaggi.
Il neuromarketing e l’archeo-cervello
Proprio l’archeo-cervello è il campo di indagine principale del neuromarketing. Difatti non tutti i messaggi sortiscono lo stesso effetto.
Alcuni emozionano, colpiscono e rimangono tracciati indelebilmente nella nostra memoria; questi, facendosi ricordare, inducono più efficacemente un cliente all’acquisto. Altri messaggi non riescono a evocare la giusta serie di reazioni biometriche, vengono ignorati e finiscono nel dimenticatoio.
Conoscere quali sono le reazioni del pubblico ai messaggi e ai contenuti proposti può rivelarsi di grande importanza per capire se un sito sarà efficace o meno.
La piattaforma Neuralya
La piattaforma Neuralya rileva una quantità di informazioni specifiche che riguardano proprio l’attività dell’archeo-cervello, ottenendo dati da dispositivi mobili indossabili che misurano le reazioni dei potenziali clienti a determinati stimoli di comunicazione e di marketing.
Vengono così registrate le reazioni consapevoli e quelle inconsapevoli, razionali ed emotive, ottenendo così una serie di dati biometrici estremamente utili per verificare se un sito è ben progettato o presenta errori funzionali o di comunicazione.
L’innovazione digitale di Neuralya
La piattaforma Neuralya di analisi del comportamento degli utenti nei siti è stata indicata dalla società di consulenza tecnologica Gartner come una delle cinque innovazioni a cui prestare grande attenzione in special modo nel settore delle ricerche di mercato. Lo strumento permette di compiere ricerche di marketing neurale molto approfondite, poiché si avvale dei dati rilevati da diversi dispositivi biometrici non invasivi.
In particolare sono rilevati i movimenti delle pupille, le espressioni del volto, la frequenza cardiaca, l’andamento delle onde cerebrali e la tensione elettrica della pelle. Tutti questi dati sono raccolti e integrati dalla piattaforma che li combina, producendo un report completo che serve a comprendere se un sito è ben progettato o meno e quindi se potrà essere realmente remunerativo.