Un nuovo algoritmo di Facebook contro i post clickbait Facebook sta per introdurre un nuovo algoritmo basato sull’intelligenza artificiale per stroncare i post di tipo clickbait

L'algoritmo di Facebook contro il clickbait

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Un nuovo algoritmo di Facebook che riduce la visibilità dei post di tipo clickbait. Questo il nuovo passo avanti della lotta del team di Zuckerberg contro i contenuti senza sostanza creati esclusivamente per indurre gli utenti a cliccare sul link.

Il clickbait è una vera piaga del social network blu e la presenza di questo tipo di post nei newsfeed riduce il valore complessivo dei contenuti pubblicati. La conseguenza è che l’interesse degli utenti verso ciò che trovano in Facebook si riduce sempre più, indipendentemente dal livello di engagement che questi post ottengono.

Il paradosso infatti è che gli utenti interagiscono con i post clickbait in modo molto intenso, anche se li trovano effettivamente ingannevoli, fuorvianti e in generale di scarso interesse. L’algoritmo attuale quindi finisce per premiarli anche se si tratta di post sconvenienti e sgraditi, proprio perché ricevono una buona quantità di interazioni che li marca come contenuti apprezzati.

Recentemente in un post del suo blog Mark Zuckerberg ha dichiarato che lo staff tecnico sta lavorando a modificare l’algoritmo in modo da portarlo a riconoscere automaticamente i post di tipo clickbait. Per farlo impiegherà delle nuove tecnologie di intelligenza artificiale che interpreteranno il valore dei post sulla base di diversi fattori, tra cui il tempo che l’utente terrà aperta la pagina di destinazione, il confronto fra il testo inserito nel titolo del post e quello presente nella pagina di destinazione e altri parametri attualmente noti solo al team di sviluppatori di Facebook.

Una volta identificato un post di tipo clickbait il sistema ne ridurrà la visibilità all’interno della piattaforma, a prescindere dalla quantità di interazioni ricevute. Zuckerberg ritiene infatti che questa politica che punta ad abbassare il reach di ciascun post sia preferibile alla creazione di policy più restrittive in cui si vieta agli utenti di pubblicare post di questo tipo. Piuttosto che puntare alla rimozione del post sospetto, Facebook semplicemente lo declasserà e lo renderà pressoché invisibile.

In questo modo si può supporre che i post di questo genere dovrebbero risultare sempre meno interessanti, proprio perché non raggiungeranno gli obiettivi auspicati. L’auspicio è che nel tempo tenderanno a scomparire da Facebook.

Va notato che questo nuovo algoritmo non interesserà soltanto i newsfeed, ma si applicherà anche ai contenuti postati nei Gruppi. Proprio i Gruppi sono una delle aree di Facebook in cui molto frequentemente viene svolta l’azione di clickbaiting, con grande disappunto degli utenti che vedono infestati gli spazi di discussione da contenuti poco pertinenti e alle volte perfino fraudolenti.

Il suggerimento che implicitamente il fondatore di Facebook dà a tutti i pubblicatori di contenuti è di puntare alla qualità e di non limitarsi a creare post provocatori o adescanti privi di una reale sostanza. In generale, chi pubblica post di qualità non avrà nulla da temere, anzi nel tempo potrà ricevere un premio di visibilità dall’algoritmo. Viceversa, chi produce contenuti clickbait vedrà i propri sforzi sempre più limitati e penalizzati dall’algoritmo, con l’effetto di non avere la possibilità di sviluppare un social media marketing realmente efficace.

 

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