Sapere cosa sono e come fare al meglio gli A/B test nell’advertising online significa creare inserzioni estremamente efficaci. Intercettare al primo colpo tutte le specifiche più adatte a creare l’annuncio migliore possibile non è un’impresa banale. Nella maggior parte dei casi occorre testare e poi testare ancora, fino a raggiungere i massimi risultati auspicati in termini di performance dell’inserzione. E come si fa a testare gli annunci? Semplice, bisogna ricorrere agli A/B test, anche chiamati split test.
Cosa sono gli A/B test?
Gli A/B test sono verifiche della prestazioni di due versioni di uno stesso campione. Il campione è ciò che è in esame, che può essere un sito, una landing page, un articolo di un blog, un annuncio su Facebook come nel caso di cui stiamo parlando. Fare split testing o A/B split testing significa ‘spezzare’ in due un annuncio, creando due versioni che differiscano per un solo dettaglio. Gli annunci saranno pubblicati e verranno valutate le metriche dei loro risultati dopo un certo numero di giorni, per capire quale dei due ha avuto maggior riscontro in termini di visualizzazioni, engagement e conversioni, soprattutto in termini di ROI, ossia di ritorno sugli investimenti.
Come fare gli A/B test
Gli A/B test possono riguardare diverse specifiche dello stesso annuncio. In una situazione ideale meriterebbero di essere testati tutti gli elementi di un annuncio: il copy, l’immagine, l’audience, il posizionamento e altro ancora. Ma è chiaro che provare tutte queste specifiche proponendo per ogni sezione due o tre varianti diverse significa perdere troppo tempo e forse alla fine fare confusione e non capire più nulla.
È invece il caso di soffermarsi di volta in volta su un solo elemento. Per esempio per prima cosa può essere testata l’immagine dell’annuncio: può essere ad esempio fatto il confronto tra una fotografia e un’immagine di tipo grafico; quale rende meglio? Quale tra le due ha performance migliori?
Per poter effettuare il test senza inficiare i risultati è necessario rispettare alcune condizioni. Ad esempio è necessario focalizzarsi sulla variazione di un singolo elemento per volta o si farà confusione. Bisogna che i due annunci siano pubblicati in contemporanea e che quindi siano attivi nello stesso arco di tempo con lo stesso budget. La durata del test – di almeno tre giorni – non deve essere troppo estesa, altrimenti a fare da discrimine tra una performance migliore e una peggiore non sarà più la reale reazione del pubblico. Interverrà infatti un elemento di disturbo dato dal fatto che, dopo un certo periodo di tempo, lo stesso annuncio stanca e non riscuote più risultati non perché non sia buono, ma perché l’audience lo ignora automaticamente dato che lo ha già visto.
Fare A/B test permette di aumentare le vostre conoscenze su quali sono le specifiche più adatte a riscuotere i risultati migliori per la vostra azienda. Vi aiuterà a conoscere meglio la vostra audience, i suoi gusti e le sue abitudini.
Va detto che per eseguire degli A/B test realmente validi occorre una buona esperienza nel campo dell’advertising online. Se da una parte Facebook nel proprio sistema di gestione delle inserzioni mette a disposizione degli utenti uno strumento per eseguire A/B test, nella maggior parte dei casi occorre procedere pubblicando separatamente più inserzioni con differenze minime e misurandone i risultati. Un’operazione a volte abbastanza complessa che però porta quasi sempre a creare inserzioni pubblicitarie veramente d’impatto.
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