Gdpr: cosa è e quali cambiamenti porterà? Cosa è il GDPR? Quali sono i cambiamenti che porterà con sé?

Gdpr: cosa è e quali cambiamenti porterà?

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Se ne parla già da qualche settimana, ma cosa è il GDPR? Che tipo di cambiamenti comporterà per la privacy degli utenti del web? E quali sanzioni comporta? Sicuramente l’introduzione del nuovo regolamento modificherà la libertà d’azione che le aziende hanno avuto finora  nell’acquisizione e nella gestione dei dati personali degli utenti, inclusi i semplici IP e i cookie di tracciamento. Facciamo allora una panoramica rapida su tutto quello che riguarda il GDPR.

 

 
 
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Cosa è il GDPR?

Il GDPR è l’acronimo che sta per General Data Protection Regulation, che tradotto significa Regolamento generale sulla protezione dei dati. Si tratta di un Regolamento europeo (UE 2016/679) che entrerà in vigore il prossimo 25 maggio in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, con lo scopo di proteggere i dati personali di tutti i cittadini.

Il testo del GDPR, composto da 99 articoli, è stato redatto dalla Comunità Europea in seguito a un lavoro di analisi compiuto nell’arco di alcuni anni. Il suo scopo è quello di offrire ai cittadini europei la possibilità di avere pieno controllo dei dati personali che ogni giorno rilasciamo, specie nel web.

Per la sua missione il Regolamento si inserisce nel filone delle politiche sullo sviluppo dell’economia digitale. La sua valenza è extraterritoriale, in quanto è applicato a tutte le aziende – europee e non – che trattano i dati dei cittadini europei. In caso di inadempienza sono previste sanzioni estremamente gravose.

La protezione dei propri dati personali diventa dunque un diritto fondamentale.

 

L’importanza del consenso e dell’accesso

Il GDPR riporta nelle mani dell’utente del web il pieno controllo sui suoi dati personali. Questi infatti non sono semplicemente nomi, date o indirizzi, ma informazioni preziose, utilizzabili a fini commerciali per conoscere gli interessi dei consumatori e quindi per creare pubblicità sempre più mirate.

Durante la navigazione in rete lasciamo traccia delle nostre azioni: questo permette alle aziende l’identificazione degli interessi e delle abitudini dei loro visitatori con la possibilità di creare pubblicità mirate, non fastidiose, personalizzate che evitano la percezione di spam, con un reale vantaggio per gli utenti che vedranno solo ads pertinenti ai loro gusti. Ma è chiaro che accanto al modo di agire delle aziende attente all’utilizzo lecito dei dati degli utenti, altre possono usarli in maniera impropria.

Grazie al GDPR sarà dunque necessario dare il consenso al rilascio dei dati. Inoltre le aziende che li recepiscono dovranno indicare per quali finalità li deterranno e per quanto tempo intendono conservarli. Ciò sarà valido per i social, ma anche per tutti i siti che in qualche modo hanno bisogno di alcuni dati personali per l’erogazione di un servizio.

Ma non solo. Le informazioni già fornite dovranno in qualunque momento potere essere modificate o cancellate. Si parla di diritto alla cancellazione, ossia alla possibilità di vedere i propri dati cancellati da un social o da un altro sito sulla base di una richiesta esplicita. Si dovrà dunque potere avere accesso al proprio “fascicolo”, da consultare, modificare, cancellare. Nel caso di furto dei dati, l’azienda lesa dovrà comunicare ai propri iscritti l’avvenuta appropriazione indebita entro 72 ore dalla conoscenza dei fatti.

 

 

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