Cosa è la SEO negativa? Esiste anche una cosiddetta SEO negativa. Vediamo in dettaglio di cosa si tratta e come si applica

Cosa è la SEO negativa?

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Esiste anche una SEO negativa. Questo tipo di ottimizzazione viene definito dall’aggettivo ‘negativo’ per fare riferimento a una pratica scorretta messa in atto da coloro che mirano a minare il posizionamento dei competitor. Vediamo allora più in dettaglio di cosa si tratta e in cosa differisce dalla Black Hat SEO.

 

 
 
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Cosa è la SEO negativa?

La SEO negativa indica quell’insieme di tecniche SEO che puntano a minare la reputazione di siti web competitor, in modo da far ottenere loro posizionamenti peggiori nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca. Mentre nella SEO ‘positiva’ si punta a migliorare l’ottimizzazione dei siti per i motori di ricerca, il suo rovescio, ossia la SEO negativa, mira a peggiorarla. Le tecniche della SEO tradizionale e di quella negativa sono le stesse, impiegate però con obiettivi diametralmente opposti.

 

Come nasce la SEO negativa?

La SEO negativa nasce da un aggiornamento dell’algoritmo del motore di ricerca. La posizione sulle SERP dei siti web dipende da un’operazione di ranking che i motori di ricerca compiono in seguito all’analisi di una serie di parametri. Tra questi parametri ci sono i backlink.

Cosa sono i backlink? I backlink sono link in ingresso, ossia collegamenti che puntano a un sito esterno. I motori di ricerca apprezzano i backlink di qualità che considerano al pari di citazioni. La logica di questo fenomeno sta nel fatto che se un sito ha contenuti di qualità, verrà di certo linkato da altri siti affini. Però non tutti i backlink sono uguali. Esistono collegamenti di qualità e collegamenti scadenti.

I motori di ricerca premiano i primi e penalizzano i secondi.

I backlink scadenti sono quelli che sono stati creati soltanto allo scopo di scalare le SERP, senza restituire valore. Un esempio di scarso link in ingresso è quello ad esempio presente su un sito che si occupa di cibo per cani che indirizza a un sito che si occupa invece di web marketing. Non c’è attinenza tra gli argomenti trattati nei due siti e questo non piace ai motori di ricerca, perché non si restituisce qualità alla navigazione dell’utente, ma solo confusione.

La reazione dei search engine ai backlink scadenti è fortemente penalizzante. Per arginare il fenomeno dei backlink di scarsa qualità, infatti, i motori di ricerca penalizzano non solo il sito linkante, ma anche quello linkato. In questa maniera può capitare che un sito web venga linkato a sua insaputa in un sito non affine col risultato di essere affossato sulle SERP per colpa di una manovra scaltra. Molte aziende comprano backlink scadenti che indirizzano a siti web di competitor proprio per fare in modo che questi ricevano una penalizzazione e si indicizzino in posizioni più basse. Questa è solo una delle principali tecniche di SEO negativa; ne esistono delle altre di pari scorrettezza.

 

Differenze tra Black Hat SEO e SEO negativa

Le tecniche di SEO negativa non c’entrano nulla con la cosiddetta Black Hat SEO, ossia con quell’insieme di manovre SEO create per prendere in giro l’algoritmo del motore di ricerca. C’è infatti una differenza sostanziale tra le tecniche di Black Hat SEO e quelle di SEO negativa: si tratta in ogni caso di tecniche scorrette e illecite, ma mentre nel caso della Black Hat SEO si punta a ottenere buoni posizionamenti dei propri link, nella SEO negativa l’obiettivo è affossare i competitor nelle SERP.

 

Quando conviene adottare pratiche di SEO negativa? La risposta non è definitiva: in realtà molto dipende dall’etica che si mette in campo nelle politiche aziendali. Il successo di un’impresa innanzi tutto dipende dalla qualità del lavoro di un’impresa, dalla sostanza dei propri servizi e prodotti, dall’apprezzamento del brand. Un’azienda che lavora allo scopo di ottenere risultati sul mercato distruggendo il lavoro corretto dei competitor in realtà alla lunga danneggerà il mercato, perché piuttosto che apportare innovazioni positive, ridurrà la qualità generale dei beni disponibili. Ma ovviamente queste sono soltanto riflessioni astratte di teoria economica. Nel fatto, il mondo del mercato è sempre stato intriso di colpi bassi, azioni scorrette e tentativi di soffocare la concorrenza con mezzi anche illeciti e fraudolenti. Non tocca a noi quindi definire cosa è giusto e cosa non è giusto fare.

Ci piace dire però che noi di Communication Village non usiamo, né per noi, né per i nostri clienti, pratiche di SEO negativa, come in generale non lavoriamo per cercare di aggredire i concorrenti con azioni discreditanti.

Il nostro lavoro punta al merito: noi sviluppiamo piani di marketing e comunicazione online capaci di migliorare la visibilità delle qualità di un’azienda e dei suoi prodotti, rendere più vivace e coinvolgente il rapporto con i clienti, generare sempre nuove occasioni di interesse verso tutto ciò che l’azienda offre sul mercato e quindi così creare continuamente nuove opportunità di vendita. Crediamo davvero che fare questo lavoro con questi obiettivi e questi metodi faccia bene sia al mercato che alle aziende che seguiamo. Se volete approfondire come possiamo aiutarvi a sviluppare la vostra azienda online, siamo a vostra disposizione. Contattateci e sapremo mettere al vostro servizio tutta la nostra competenza e la nostra esperienza nel web marketing in modo da permettervi di incrementare significativamente il vostro volume d’affari.

 

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