Prima che arrivi il 2018 occorre tirare le fila di ciò che abbiamo appreso e delle strategie di digital marketing di quest’anno; ci saranno stati sicuramente fallimenti, successi e ci saremo imbattuti in qualche mito e luogo comune che se avessimo preso per veri avrebbero potuto mettere in pericolo la riuscita dell’intero progetto. Non c’è niente di peggio dei pregiudizi per la salute degli affari e purtroppo resistono ancora alcuni pettegolezzi che rischiano di fare più danni che altro, nonostante con il passare del tempo tutti, dagli utenti ai capitani di industria, siano molto più consapevoli di cosa voglia dire fare digital marketing e del perché sia importante che un’azienda o un professionista lo prenda in seria considerazione, resistono ancora alcuni pettegolezzi che rischiano di fare più danni che altro.
Mai fidarsi di coloro che ragionano per dogmi e verità assolute: qualsiasi decisione del digital marketer consulente o dipendente deve essere motivata e qualora non si disponesse di dati è sempre preferibile fare dei piccoli test prima di cadere in errore.
Il Digital Marketing per aumentare le vendite
Impara come usare Facebook, Instagram, Google e le email per avere più clienti e vendere di più.Vediamo allora più nello specifico 3 miti di digital marketing ancora troppo diffusi e che sarebbe meglio sfatare prima di entrare nel 2018.
1. Se i miei competitor non si dedicano al digital marketing significa che non fa al caso mio
Più che una motivazione per non intraprendere la strada del digital marketing questa dovrebbe essere lo sprone per farlo al più presto. Non capita spesso di inserirsi in un mercato vergine sotto questo punto di vista e in ogni caso, anche se il nostro competitor ancora stesse tardando o non si fosse accorto delle opportunità nascoste all’interno di una strategia ben congegnata di digital marketing, nessuno ci assicura che non lo farà al più presto. In certi casi è sempre meglio essere i primi e fare da apripista piuttosto che rendersene conto in ritardo e dovere poi rincorrere i concorrenti e l’attenzione del proprio target di clienti.
2. La SEO non è più una strategia valida
Ogni tanto torna in auge questa leggenda metropolitana della SEO quale strategia ormai desueta se non del tutto inutile. La verità è un’altra: a essere morta non è la SEO, bensì tutte le azioni che venivano usate nel passato per incontrare il favore dei motori di ricerca. Oggi non basta creare delle pagine web piene di tag e di parole chiave. Per raggiungere i primi posti della SERP occorre godere di una buona reputazione non solo su Google e compagni, ma anche su Facebook e sugli altri social network. Gli algoritmi, poi, diventano ogni giorno più sofisticati al fine di prevenire qualsiasi abuso e sotterfugio che possa regalare una pessima user experience agli internauti, compresa un’esposizione inadeguata degli argomenti.
3. Curare il content marketing non è poi così importante
Com’è ovvio le azioni di digital marketing si basano sul lavoro svolto da professionisti per far pervenire il messaggio giusto al cliente finale e poi spingerlo a compiere l’azione desiderata (che normalmente è l’acquisto di prodotti e servizi). Ma come possiamo pretendere che la nostra strategia di digital marketing possa andare in porto se non ci prodighiamo per produrre contenuti di qualità e poi diffonderli? Non è possibile immaginare una azione di digital marketing senza progettare anche una buona strategia di content marketing, pena il fallimento dell’intera operazione.