3 modi per usare l’email marketing in un’ottica di brand awareness Può l'email marketing diventare uno strumento di brand awareness? Ecco alcuni modi estremamente efficaci

3 modi per usare l’email marketing in un'ottica di brand awareness

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Quando si parla di brand awareness difficilmente viene subito in mente la possibilità di usare l’email marketing come canale privilegiato. Potreste essere tentati di pensare che i media tradizionali, i social media e qualche campagna su Google AdWords siano gli unici mezzi necessari per far conoscere la propria azienda e fidelizzare il cliente, ma in verità non è così. Le email restano uno strumento molto utile per professionisti e aziende, in quanto consentono di parlare direttamente con il proprio pubblico e di allacciare un rapporto proficuo e che dura nel tempo.

Se ben fatto l’email marketing può registrare livelli di engagement superiori a qualsiasi altra strategia di marketing convenzionale e non. Come fare quindi a sfruttare l’email marketing in un’ottica di brand awareness? La risposta in 3 punti.

 

1. Chiedere sempre il permesso

Il presupposto dal quale partire prima di iniziare una campagna di email marketing su una lista contatti è che coloro che ricevono il vostro messaggio devono avere lasciato il proprio indirizzo in maniera spontanea. Scrivere a un utente che non vi conosce è una pratica inutile oltre che dannosa: voi dareste mai retta a uno sconosciuto che si intrufola dentro casa vostra al solo scopo di parlare e vendervi i suoi prodotti e servizi? Scrivere a una casella email senza il permesso del proprietario equivale proprio a un’invasione: gli utenti oltre oltre a essere potenzialmente disinteressati potrebbero anche provare fastidio nel ricevere un’email di questo tipo e decidere di non aprirla e non darvi fiducia a priori.

 

2. Personalizzazione innanzitutto

Parlare direttamente al destinatario del messaggio è sempre una tattica che paga in quanto in questo modo darete l’impressione di parlare la stessa lingua e di conoscere i suoi bisogni e necessità. Oltre a personalizzare il messaggio in sé e per sé, è bene sfruttare l’occasione per segmentare nella maniera corretta la lista contatti. Per farlo è possibile usare le email per inviare dei sondaggi o invitare l’utente a rispondere a delle domande, oppure usare gli strumenti di marketing automation per monitorare le loro azioni sul sito o in rapporto a una campagna di email marketing e agire di conseguenza programmando l’invio di messaggi creati appositamente per le diverse occasioni.

 

3. Mostrare professionalità

Tutto, dal template al font passando per lo stile e i concetti che compongono il messaggio, deve trasudare professionalità. Abbiamo ripetuto tante volte l’importanza per l’immagine di un’azienda di scegliere di comunicare in maniera coerente su tutti i canali e le email non devono fare eccezione: la voce deve essere unica e il messaggio univoco. In questo senso è utile non lasciare gli invii al caso. Ogni operazione deve rispondere a un preciso programma o obiettivo, meglio ancora se inserito all’interno di una completa strategia multicanale. Solo così sarà possibile avere sempre ben presente e sotto controllo il polso della situazione ed eventualmente agire per tempo con correzioni e aggiustamenti.

 

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