C’è stato un tempo in cui le strategie di link building non rientravano affatto tra i fattori di posizionamento di un sito web; questo era lo stesso periodo in cui Google era ancora un progetto da garage e l’unico modo per farsi notare sui motori di ricerca era attraverso contenuti pieni zeppi di parole chiave. L’algoritmo di Google ha davvero rivoluzionato questo mondo e ha iniziato a mostrare interesse anche per i link in ingresso: se esistono svariati siti che rimandano a uno stesso contenuto significa che deve essere interessante. E così sono nati anche i “furbetti” che costruivano portali per aiutare i siti degli altri che non disdegnavano link in ingresso da chiunque, incuranti della coerenza o della reputazione del sito in questione.
Da tempo ormai la pacchia è finita: insieme a un uso improprio di parole chiave adesso Google condanna anche l’uso smodato di link, ma questo non fa del link building una strategia inutile o morta e sepolta. Al contrario, per potere raccogliere i suoi frutti occorre mettere in pratica una serie di azioni: ecco una lista dei 3 elementi imprescindibili perché una strategia di link building possa avere successo.
1. Il prodotto o il servizio offerti devono essere di qualità
Il link building non è la risposta a tutti i nostri problemi né una sorta di incantesimo che per magia ci farà schizzare ai primi posti della SERP: per funzionare il tipo di offerta alla base deve essere di alta qualità. Se gli utenti infatti approderanno sul nostro sito e non mostreranno interesse per i nostri prodotti e servizi, il lavoro che possiamo avere fatto nei mesi precedenti sarà andato tutto sprecato.
2. Il sito deve essere provvisto di contenuti di alto livello
Se il nostro obiettivo è quello di mettere in pratica una strategia di link building capace di portare qualche risultato soddisfacente, non possiamo non contare anche sulla creazione di contenuti interessanti e di altissima qualità. In questo modo sarà più semplice farsi notare sia dai lettori che da parte degli esperti del settore che saranno meglio disposti a fare riferimento a noi e al nostro sito. In questo senso risulta una strategia più vincente delle altre puntare su articoli del blog o parti del sito che non siano soltanto le pagine prodotto o quelle dedicate ai servizi. Probabilmente dal punto di vista di un’azienda è proprio qui che si nasconde il vero business, ma se dobbiamo metterci nei panni del cliente finale difficilmente questi sarà spinto a comprare solo sulla base delle caratteristiche del prodotto o delle condizioni del servizio. Meglio puntare su altro, come per esempio un problema che necessita di una soluzione o un argomento curioso o utile per i visitatori del sito.
3. Chi gestisce il sito deve essere disposto a stabilire rapporti umani e di collaborazione
La logica del link building per certi versi rispecchia quella del “do ut des”, per la quale è verosimile supporre che chi decide di fare riferimento al nostro sito si aspetti qualcosa in cambio. Possiamo ricompensare chi ha linkato il nostro sito in vari modi: con un link che di rimando punta a quel sito da cui proviene il link al nostro (ma attenzione, perché Google depreca gli scambi di link fine a se stessi), con una citazione sui nostri social di qualche pagina del sito che ci ha dato il link o pagando una semplice tariffa in denaro. Qualsiasi possa essere la scelta, la base rimane una collaborazione stipulata sulla base di un rapporto diretto con il gestore dell’altro sito. Curare bene le relazioni interpersonali e professionali è quindi una delle vie maestre tramite le quali è possibile ottenere backlink di valore.