Domandarsi cosa è meglio non fare quando si parla di strategie di content marketing può sembrare uno strano approccio alla materia. Normalmente siamo abituati a parlare di errori, se non di epic fail, ma anche nel content marketing non è tutto o bianco o nero e così può capitare che presi dalle tante cose da fare e da pianificare possano passare anche comportamenti e azioni che alla lunga potrebbero portare l’intera strategia al fallimento. Prendere coscienza di cosa c’è che non va e riuscire a farlo per tempo ci regalerà del tempo bonus in più per intervenire, utile per cercare di porvi rimedio ed evitare di trovarsi in una situazione davvero irrimediabile. Ecco quindi una breve lista di cosa non fare e delle azioni dalle quali è meglio astenersi per evitare che una strategia di content marketing fallisca irrimediabilmente.
1. Non prestare abbastanza attenzione al titolo
Non ci stancheremo mai di ripeterlo: la scrittura del contenuto non esaurisce il nostro compito di content marketing manager. Per dirsi compiuto e professionale il nostro lavoro deve prevedere del tempo per ideare un titolo davvero efficace e capace di farci conquistare il risultato sperato. Sarà proprio anche sulla base del titolo se il visitatore deciderà di darci fiducia e di proseguire nella lettura ed eventualmente con la condivisione. Per essere valido il titolo deve non solo contenere le parole chiave con cui ci aspettiamo che l’articolo possa venire individuato nei motori di ricerca, ma deve anche rispondere esattamente alle esigenze del nostro target ideale e dare un’idea precisa quanto accattivante del contenuto. Se non riusciamo a ritagliarci del tempo per questo compito è meglio se cambiamo mestiere: alla lunga i risultati stenteranno ad arrivare e il nostro lavoro ne risentirà necessariamente.
2. Fossilizzarsi soltanto su un singolo formato
Sappiamo che esistono diversi formati in cui possiamo esprimere lo stesso contenuto e spesso per comodità oppure per scarsa attenzione in molti decidono di optare per quello che risulta più comodo per sé. In realtà si tratta di una valutazione e di una decisione che va presa in base alle preferenze del pubblico di destinazione. Nonostante le stime e gli studi che possiamo fare non è in ogni caso un bene fossilizzarsi sulla stessa tipologia troppo a lungo: il lettore potrebbe finire per annoiarsi e noi potremmo perdere l’occasione di attirarne di nuovi. Valutiamo, quindi, anche delle forme alternative di presentazione dei contenuti e ricordiamoci che possono risultarci particolarmente utili quando si tratterà di condividerli sui vari social media. Sappiamo infatti che ogni social ha il suo linguaggio e il suo formato preferiti e se ci lavoreremo per tempo saranno tempo e lavoro guadagnati.
3. Non fare il lavoro di ricerca, studio e pianificazione preliminari
Questo punto lo abbiamo lasciato per ultimo in quanto ci auguriamo che siano sempre meno coloro che optano per questo tipo di scorciatoie: ciò che all’inizio può sembrare un’attività noiosa in realtà rappresenta la spina dorsale di una strategia di content marketing ben fatta. Un’eventuale mancanza dell’intera fase preliminare può comportare ingenti danni dopo. Senza la ricerca, lo studio e la pianificazione dei contenuti e delle azioni da compiere per dare loro visibilità non sapremmo come affrontare grane e imprevisti e per la risoluzione dei problemi potremmo dovere seguire un iter più complicato e magari senza ottenere risultati di valore.