Facebook ha informato che continua la sua lotta alle fake news e che stavolta nel mirino sono finiti i siti internet che hanno fatto del clickbait la propria firma e probabilmente la propria fortuna. Si tratta di un processo che ha impiegato giorni e giorni di lavoro da parte di un team numeroso che ha analizzato migliaia di post in diverse lingue al fine di individuare e isolare delle espressioni ricorrenti che sono tipiche dei post che seguono questo tipo di logiche.
Stiamo parlando di quei post che intenzionalmente vengono presentati con titoli altisonanti e/o incompiuti al solo scopo di convincere l’utente a cliccare e visitare il sito web per saperne di più; fino a qui non ci sarebbe nulla di male se non fosse che nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di notizie false o con scarsi approfondimenti che spesso lasciano l’utente deluso o a bocca asciutta (clickbait significa proprio “esca da click”).
Il motivo di tanta preoccupazione da parte di Facebook risiede proprio nel morale basso che simili esperienze provocano negli iscritti, la cui user experience risulterebbe impoverita; in particolare il timore del Social Blu è che a lungo andare, se non si dovesse intervenire per tempo, gli utenti possano stancarsi e smettere di visitare il proprio news feed o peggio di cliccare sui link condivisi soprattutto dalle Pagine. Se ciò dovesse accadere gli affari di Facebook ne risentirebbero parecchio e non ci sono dubbi che le sponsorizzazioni al suo interno registrerebbero una battuta di arresto.
Ma attraverso il nuovo aggiornamento e i continui interventi in questo senso non ci sarà più nulla da temere: grazie alle stringhe di testo isolate in mesi e mesi di lavoro senza sosta adesso il sistema è in grado di capire se si tratta di un post dal titolo troppo altisonante o che cerca di attirare l’utente con l’inganno e di declassarlo preferendogli altri tipi di post. In linea di massima, quindi, non si tratta di una barriera all’ingresso: il post in questione, infatti, non viene cancellato, viene solo considerato meno interessante e quindi non meritevole di occupare i primi posti all’interno del News Feed di Facebook. La novità è che stavolta oggetto di questa lotta non sono soltanto i siti e le Pagine, ma anche i post degli iscritti potrebbero registrare una diminuzione della visibilità se il sistema dovesse individuare simili caratteristiche.
I possessori e i gestori di Pagine che si attengono alle linee guida del social network non hanno nulla da temere, anche se per coloro che fino a oggi hanno sfruttato il clickbait al massimo grado vedranno necessariamente un peggioramento nella performance dei propri post. Probabilmente anche Pagine e siti internet che basano il proprio lavoro sull’ironia e il sarcasmo su questo tipo di condotte potrebbero vedere danneggiato il proprio posizionamento, ma probabilmente si tratta di un danno calcolato e di un rischio che Facebook ha deciso di correre, pur di andare incontro alle esigenze degli utenti iscritti.
Per ulteriori approfondimenti sul funzionamento dell’algoritmo che consentirà a Facebook di contrastare il clickbait vi segnaliamo il comunicato ufficiale apparso su Facebook Newsroom.