La content curation altro non è che una forma di content marketing basata sulla selezione, organizzazione e rielaborazione di contenuti già esistenti. In realtà si tratta di un’attività in cui non manca la creatività: perché una strategia fondata sulla condivisione e produzione di contenuti funzioni e/o abbia maggiori probabilità di successo occorre lavorare sull’inventiva e sull’originalità dell’argomento e della sua trattazione, per individuare e raccogliere in modo non raffazzonato e incongruente contenuti anche prodotti da terzi. Va detto però che perché l’intera strategia abbia successo occorre prima lavorare su una serie di azioni preliminari che servono proprio a dare un senso e una struttura precisa al lavoro che si sta svolgendo.
1. Qual è l’obiettivo che si intende raggiungere?
Come sempre la prima azione da compiere per la pianificazione di una strategia ben fatta è uno studio attento degli obiettivi che desideriamo raggiungere. Vogliamo attirare nuovi visitatori? Intendiamo dimostrare il nostro valore? Oppure stiamo facendo un’operazione di “evangelizzazione” che prelude a un progetto più ampio? Come possiamo vedere le alternative sono davvero molte, l’importante è scegliere una strada e intraprenderla in maniera coerente. Questo non significa che ciclicamente non possiamo rivedere le nostre decisioni, ma che è sempre meglio procedere facendo un passo alla volta avendo ben chiara la meta da raggiungere.
2. Scegliere con cura l’argomento
Parlando di content curation è vitale non procedere in maniera massimalistica: studiamo attentamente il nostro target di riferimento al fine di intercettare precisamente i gusti e i bisogni dei nostri clienti, anche potenziali. Una volta compresi gli argomenti che possiamo trattare è utile capire in che modo possono incastrarsi con i nostri obiettivi e iniziare a intraprendere la nostra strada con precisione e dedizione. Ricordiamoci, infine, che la strategia migliore è quella di avvicendare a argomenti e fonti afferenti ai nostri prodotti e servizi quelli promozionali, propriamente detti. La logica da applicare è quella di una giusta proporzione tra articoli o fonti autoreferenziali e afferenti, in modo da non annoiare l’utente e di dimostrargli che teniamo
3. Individuare le fonti più adatte per una content curation di qualità
La scelta delle fonti è fondamentale perché la nostra strategia di content curation possa decollare nella maniera corretta; questa è una fase particolarmente delicata in quanto dalle fonti può dipendere al riuscita dell’intero progetto. Occorre sempre verificare che le notizie siano vere e a prova di bufala e che i siti in questione siano percepiti come autorevoli, in quanto nel caso contrario una cattiva reputazione avrebbe delle ripercussioni negative anche sulla nostra attività. Attenzione inoltre a non incappare nella concorrenza: l’ultima cosa che vogliamo è che un nostro competitor possa giovare del nostro lavoro e della nostra fatica.
4. Utilizzare i formati più adatti
I contenuti scelti andranno presentati in modo unitario e strutturato. Per fare questo si deve decidere in quale forma riassemblarli e proporli al proprio pubblico per ottenere l’effetto di comunicazione migliore. La soluzione più elementare è quella di un articolo lungo in cui introdurre i vari contenuti con un breve testo descrittivo e rinviare al pezzo originario con un link. Ma ci sono forme più evolute e interessanti per il lettore, per esempio raccogliere molte informazioni essenziali in un’infografica, creare delle presentazioni in stile PowerPoint o, nei casi più sofisticati, fare uso di tool che consentono di impaginare o aggregare i contenuti originali in un formato particolare più fruibile. Esistono anche dei siti che consentono di pubblicare e dare visibilità diretta ai contenuti prodotti in questo modo: in alcuni casi sono un’ottima risorsa da tenere in considerazione. Al link seguente trovate una lista molto ampia dei migliori tool e siti dedicati alla content curation.