3 domande da porsi prima di creare un blog aziendale Quando si decide di creare un blog aziendale la fase di lancio deve essere preceduta da un periodo di riflessione. Ecco 3 domande a cui trovare risposta prima di procedere

3 domande da porsi prima di creare un blog aziendale

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Creare un blog aziendale è una delle azioni più diffuse e più consigliate dai professionisti in quanto consente alle aziende di comunicare direttamente con il proprio pubblico, di impostare il discorso su un piano più informale e di posizionare brand, prodotti e servizi in ottica SEO. Tuttavia il fatto che sia una strategia ormai considerata di marketing digitale di base non significa che sia una decisione da prendere a cuor leggero o facile da gestire nel lungo periodo; è per questa ragione che la fase di lancio di un blog aziendale deve essere preceduta da un periodo di riflessione e le 3 domande seguenti possono rappresentare una traccia dalla quale partire.

 

1. Il blog risponde alle esigenze dell’azienda?

Il fatto che tutti abbiano un blog non costituisce un buon motivo per crearne uno: non c’è niente di peggio, infatti, di un blog per niente organizzato e che non risponda a un piano ben preciso. Prima di iniziare occorre avere chiari gli obiettivi che intendiamo ottenere, il pubblico che desideriamo raggiungere e le sue preferenze e necessità, in modo da potere costruire un calendario editoriale di tutto rispetto. Anche la scelta della lunghezza dei contenuti e del tone of voice dipende da queste riflessioni preliminari. Il consiglio è quello di rispettare anche in questo caso l’immagine dell’azienda e di evitare di inviare messaggi poco chiari o incoerenti rispetto a quanto veicolato sugli altri mezzi di comunicazione.

 

2. Quanto spesso siamo in grado di aggiornarlo?

Questo è tutt’altro che una questione banale: sono tantissime le aziende e i freelance che aprono un blog con le migliori intenzioni e poi se ne disinteressano o non riescono a trovare il tempo per scrivere o pubblicare un aggiornamento. Un blog abbandonato a se stesso con l’ultimo articolo risalente a parecchio tempo fa non potrà certamente fare una buona impressione al visitatore, oltre a risultare completamente invisibile agli occhi dei motori di ricerca. Non esiste una frequenza di pubblicazione giusta o sbagliata: la scelta consigliata è quella di pubblicare almeno un paio di post alla settimana e di non deludere in alcun caso le aspettative del cliente finale. Se abbiamo iniziato con diversi post al giorno non possiamo passare di botto a uno al mese: l’utente potrebbe sentirsi tradito e finire per abbandonarci.

 

3. Quale posto occupa all’interno del piano di comunicazione aziendale?

Una volta vagliati i pro e i contro della costruzione di un blog aziendale occorre capire come incasellarlo all’interno del piano di comunicazione al fine di creare una strategia integrata e multicanale che non rischi di incontrare problemi e intoppi. Inoltre occorre pianificare una serie di azioni parallele volte a pubblicizzare la nostra iniziativa: perché il nostro pubblico venga a conoscenza dell’esistenza del blog occorre iniziare a diffondere i nostri contenuti, ad esempio attraverso i social network; a tal fine possiamo utilizzare gli account ufficiali dell’azienda e cercare di coinvolgere i dipendenti personalmente. L’employee advocacy può essere uno strumento molto potente che aiuterà tra l’altro chi lavora con noi o per noi a fare squadra.

 

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Project manager. Dopo la laurea in Comunicazione Internazionale con una tesi sull’adattamento cinematografico ho iniziato a lavorare come content writer e content manager in contesti di comunicazione aziendale interna ed esterna e a gestire gruppi di lavoro. Il Web 2.0 è la mia più grande passione insieme alle lingue straniere, al cinema, al teatro e alla letteratura. Dopo avere affinato le mie conoscenze nel campo delle strategie per il web e del social media marketing attraverso corsi di formazione ed esperienze in azienda lavoro come Project Manager, Blogger, Content Marketing Manager e Social Media Marketing Manager.

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