Come creare contenuti virali in 3 mosse 3 consigli da seguire su come creare contenuti virali e in generale per aumentare le probabilità che un contenuto si viralizzi

Come creare contenuti virali in 3 mosse

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Come creare contenuti virali e in grado di conquistare davvero l’attenzione degli utenti? Si tratta di una domanda dalla non sempre semplice risposta. Come potremo notare facendo un giro nel web non esiste un tipo di contenuto virale che sia del tutto uguale a un altro. Allora è soltanto questione di fortuna? La verità è che la situazione è più complicata di così. Esistono dei trucchetti in grado di aumentare le nostre probabilità di successo, ma il nostro consiglio è quello di diffidare da guide che lasciano intravedere un raggiungimento sicuro della meta. Quello che ogni professionista può fare è lavorare al massimo delle proprie capacità per fornire agli utenti contenuti di qualità interessanti e degni di nota. Ma torniamo alla domanda dell’inizio: come riuscire a creare contenuti virali? Con questi 3 suggerimenti potrete essere sicuri di essere sulla strada giusta.

 

1. Fissare degli obiettivi

Prima di procedere alla trattazione dei tipi di contenuti e delle tecniche per aumentare le probabilità di viralizzazione, occorre fare una premessa: i contenuti virali non sono per forza la risposta a tutti i nostri problemi. Ci sono aziende che lavorano facendone a meno, così come esistono coloro che basano l’intera strategia solo su questo. L’importante è che anche i contenuti virali siano inseriti all’interno di un piano di comunicazione più ampio, viceversa rischieremo di essere ricordati per i motivi sbagliati. La prima cosa da fare è quindi fissare degli obietti chiari e misurabili che ci consentano di controllare la performance dei contenuti in questione e di intervenire qualora necessario. Ovviamente la prova del nove per sapere se stiamo procedendo nella giusta direzione è rappresentata dai gusti e dalle preferenze del nostro target di riferimento che va studiato a fondo per evitare scivoloni o brutte figure.

 

2. Quali tipi di contenuti funzionano meglio?

In linea di massima i contenuti che registrano una percentuale maggiore di successo sono i contenuti visuali: sappiamo che un’immagine e un video vengono processati più velocemente dagli utenti rispetto a un testo scritto e sono in grado di stabilire una connessione anche emotiva più duratura. Puntiamo, quindi, su immagini e trasmissioni di qualità e che comunichino nella maniera corretta il messaggio e i valori delle nostra azienda. Anche i testi scritti, come per esempio gli articoli di un blog, possono diventare virali, ma molto dipende dall’utenza in questione: solitamente si tratta di persone in cerca di risposte o punti di vista inediti su questioni di interesse lavorativo e un metodo per aumentare le probabilità di viralizzazione è senz’altro creare titoli interessanti e accattivanti.

 

3. Fare dei test

Infine andiamo al consiglio più importante di tutti: test, test, test. Non esiste una strategia vincente in senso assoluto, soprattutto quando approdiamo nel campo dei contenuti virali. Iniziamo con un paio di idee creative costruite sulla base delle best practice precedenti e conduciamo dei piccoli test per verificare la risposta da parte degli utenti; in questo modo potremo procedere con cognizione di causa e riuscire a discernere cosa funziona e cosa non.

 

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Project manager. Dopo la laurea in Comunicazione Internazionale con una tesi sull’adattamento cinematografico ho iniziato a lavorare come content writer e content manager in contesti di comunicazione aziendale interna ed esterna e a gestire gruppi di lavoro. Il Web 2.0 è la mia più grande passione insieme alle lingue straniere, al cinema, al teatro e alla letteratura. Dopo avere affinato le mie conoscenze nel campo delle strategie per il web e del social media marketing attraverso corsi di formazione ed esperienze in azienda lavoro come Project Manager, Blogger, Content Marketing Manager e Social Media Marketing Manager.

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