La formazione non è un aspetto secondario del successo di un’azienda. Gran parte della buona riuscita delle attività lavorative dipende dalle competenze delle risorse impiegate, abilità e conoscenze che possono essere potenziate, consolidate e ampliate grazie a un solido programma di formazione.
Abitualmente si è portati a pensare che la formazione sia prerogativa esclusivamente legata all’ambito scolastico. Ma da un lato a causa dell’aumentare della competitività tra le aziende, dall’altro per il moltiplicarsi delle conoscenze e per l’implementazione di metodologie lavorative sempre più specifiche ed efficienti, la formazione diviene elemento cardine per il successo di un’azienda. Guardando più da vicino il ruolo della formazione all’interno di un’azienda, si possono osservare alcune importanti motivazioni che la rendono essenziale.
Nuove tecnologie
Il mondo delle tecnologie informatiche è in continua evoluzione. Proprio per questa ragione, è necessario nel tempo la predisposizione di corsi di aggiornamento finalizzati a mettere al passo le risorse nel vasto mondo del web e dell’informatica in generale. Si veda ad esempio l’impiego di software gestionali di nuova generazione nel settore aziendale, le cui conoscenze d’uso richiedono una fase di apprendistato iniziale. Le aziende che non riescono a stare al passo con le innovazioni digitali corrono il rischio di perdere importanti quote di mercato e di non essere sufficientemente competitive.
Competitività
Il mercato attuale è sempre più globalizzato. Per non rimanere indietro, la formazione riveste un ruolo da protagonista per mantenere alto il livello di competenza e garantire prestazioni efficaci. Per comprendere l’importanza di questo punto, basta osservare che i colossi aziendali svolgono con regolarità corsi di formazione per i loro dipendenti, proprio perché i manager hanno ben compreso la necessità di un continuo aggiornamento per rimanere ai vertici delle classifiche del successo.
Sicurezza
I dipendenti di un’azienda rappresentano una preziosa risorsa per l’azienda per cui lavorano. Interesse – e in alcuni ambiti anche obbligo – dell’impresa è quello di tutelarli, garantendo loro le conoscenze sulla sicurezza sul posto di lavoro.
Livelli di professionalità
Grazie alla formazione, le competenze professionali delle risorse diventano più complete e approfondite. Una risorsa che lavora in un’azienda nella quale la sua formazione viene costantemente migliorata è maggiormente stimolata e invogliata a lavorare al meglio.
Leggi e regolamenti
In un’azienda è necessario informare adeguatamente i dipendenti riguardo alle norme legali inerenti al lavoro che si sta svolgendo, per evitare multe e sanzioni sul conto dell’azienda per la quale si lavora.
Produttività
Il concetto di formazione va di pari passo con la produttività. Una risorsa ben formata è una risorsa più produttiva, capace di fornire una prestazione lavorativa migliore, soddisfacente per la risorsa stessa e per il cliente che la richiede. Un’azienda che dedica del tempo alla formazione delle sue risorse crea un legame professionale più intenso con il suo dipendente, che avrà la percezione di essere una risorsa importante su cui vale pena investire.
Ottimo articolo, aggiungerei che c’è per tutte le aziende la possibilità di ottenere contributi a fondo perduto per la formazione tramite i Fondi Interprofessionali. Quindi l’investimento è solo in termini di tempo, ma il ritorno è importante.
È vero Stefano, oggi ci sono grosse opportunità di finanziamento per la formazione al personale aziendale. Per esempio Fondimpresa o Fondir, che consentono di realizzare attività di formazione ai dipendenti senza spendere nulla. Come dici tu, è solo una questione di tempo, perché questo tipo di programmi di finanziamento spesso impiegano mesi prima di completare i passaggi burocratici necessari all’erogazione del finanziamento.
Cito da Fondimpresa: “Tutte le imprese private e, dal 2009, le pubbliche e le ex esercenti pubblici servizi versano l’1,61% del monte salari come contributo obbligatorio contro la disoccupazione involontaria. Con la legge 845 del 1978, parte di questo contributo, il cosiddetto 0,30%, viene destinato alla formazione dei lavoratori. Con la legge 388/2000 tutte le aziende che versano lo 0,30% possono scegliere di destinarlo a un Fondo interprofessionale per la formazione continua. In caso di adesione, lo 0,30 va comunque all’Inps, che lo gira al Fondo indicato dall’azienda. L’adesione è volontaria, gratuita e può essere attivata o disdetta in ogni momento”. Affinché nel Fondo interprofessionale si accumuli una cifra tale da sostenere un corso di formazione, spesso passano molti mesi se non anni.