Le azioni svolte nei social media migliorano la SEO e il posizionamento di un sito? Quando parliamo di SEO, probabilmente le prime cose che ci vengono in mente sono metatag e parole chiave. Soprattutto se decidiamo di fare tutto da soli e non affidarci a professionisti, difficilmente ci verrà in mente di collegare i social network alle tecniche di ottimizzazione di un blog o un sito: niente di più sbagliato.
Uno dei fattori che usano Google e gli altri motori di ricerca per decidere il posizionamento di un sito o un blog è il livello di engagement generato dai contenuti oltre che il sentiment diffuso tra gli utenti. Di conseguenza decidere di ignorare l’opportunità di una strategia integrata di social media marketing sarebbe davvero uno sbaglio.
Una buona comunicazione sui social media è una delle tecniche di comunicazione di marketing online più apprezzate, ma non possiamo aspettarci miracoli: soprattutto se il nostro è un caso di un’azienda appena nata dobbiamo armarci di pazienza, perché gli effetti del social media marketing di solito si misurano in tempi medio-lunghi. Se però faremo tutto per bene i risultati anche in termini di posizionamento arriveranno e saranno anche molto soddisfacenti. Ma vediamo nello specifico in che modo l’attività sui social media può migliorare la SEO di un sito.
1. Numero di follower
Il numero di follower e di “mi piace” è uno dei dati che consentono subito all’azienda di capire se le azioni che stanno compiendo sono corrette oppure no. Tuttavia, nonostante i continui appelli da parte di tutti i social media, sono ancora in molti a cercare scorciatoie a una crescita organica di follower. Acquistare “mi piace” e follower è assolutamente sconsigliato, oltre che potenzialmente dannoso: ormai gli algoritmi (dei social media e degli stessi motori di ricerca) sono in grado di verificare in che modo sono cresciuti i consensi di un’azienda. Un’impennata improvvisa potrebbe insospettirli e spingerli a penalizzarci; se invece faremo tutto ciò che è in nostro potere per costruire degli account interessanti che forniscono contenuti di qualità, il nostro bacino di utenza probabilmente crescerà meno velocemente, ma saremo sicuri che si tratta di utenti in target e quindi meglio disposti a condividere i nostri contenuti e maggiormente coinvolti nei nostri temi.
2. Social customer service
Il social customer service è la nuova frontiera dell’assistenza clienti. Cogliamo l’opportunità offerta dai social media, non solo per costruire un rapporto diretto con chi ci segue, ma anche per fornire loro una sorta di servizio pubblico. Invitiamoli a lasciare commenti e recensioni sui nostri prodotti e servizi e sfruttiamo i Gruppi e le Pagine per fornire consigli e assistenza personalizzata. I motori di ricerca sono in grado di scandagliare ogni angolo del web e se si imbatteranno in un’azienda che ha un rapporto proficuo e duraturo con i propri clienti che esprimono la propria soddisfazione attraverso delle ottime recensioni non potranno che premiarci migliorando il posizionamento del nostro sito nella SERP.
3. Rapporto con gli influencer
Entrare in contatto con le personalità più influenti nel nostro settore può essere un’impresa ardua, ma attraverso i social network può rivelarsi più semplice del previsto. Iniziamo mappando gli influencer più alla nostra portata e adatti al nostro pubblico e iniziamo a studiarne le mosse e la comunicazione sui social media; se riusciremo a farli interessare alla nostra storia e ai nostri prodotti saranno ben disposti a parlarne non solo sui propri account social ma anche su siti e blog. A questo punto saranno loro a svolgere il lavoro al posto nostro e a Google non potrà sfuggire il sentiment positivo che si è venuto a creare intorno alla nostra azienda.