Commettere errori gravi nelle attività di social media marketing è estremamente comune. Sia che il lavoro venga svolto da aziende, sia che ad occuparsene si trovino operatori che si propongono come specialisti nel campo, sono frequentissime le azioni inadeguate, scorrette o perfino dannose che vengono messe in atto, con conseguenze spesso estremamente problematiche.
Di fatto, oggi non c’è azienda, marchio o attività che non decida di affiancare alle operazioni di marketing tradizionali anche una strategia di digital marketing. E parlando di digital marketing sono sempre più numerose le imprese che vogliono integrare delle azioni di social media marketing. Purtroppo però, data la natura (apparentemente) democratica dei social network, è molto diffusa la convinzione fallace che sia estremamente semplice e poco faticoso curare un account e studiare una strategia di social media marketing. Uno dei problemi più grossi che dobbiamo affrontare è proprio superare questa idea che porta i più a sottovalutare non solo il lavoro dei professionisti che operano in questo settore, ma soprattutto il peso che un errore commesso sui social possa avere sull’intera strategia integrata.
Questa presunzione che il social media marketing sia facile ha come effetto collaterale la proliferazione di una quantità considerevole di sedicenti social media marketer sprovvisti delle competenze e della cultura d’impresa necessarie per potere svolgere correttamente questo lavoro. Le aziende che affidano il proprio destino sui social media a questi professionisti perlopiù improvvisati e poco qualificati corrono seri rischi e, anche quando non subiscono danneggiamenti rilevanti, sicuramente non riescono a cogliere appieno la straordinaria opportunità di marketing operativo che il Web 2.0 e i social network in questo momento sono in grado di offrire.
Come capire se si sta facendo bene il lavoro di social media marketing? Sicuramente un chiaro indice di incompetenza è il commettere uno di questi 4 errori davvero imperdonabili, che possono fare naufragare i nostri progetti e dimostrano inconfutabilmente che il lavoro svolto è pressapochistico e poco professionale.
1. Non avere un piano di social media marketing
Si tratta di un errore tanto grave quanto comune che ci farà etichettare dai clienti (se ne seguiamo qualcuno) e dagli altri esperti di settore come dei principianti. Questa fase può impiegare anche molto tempo (dipende da quanto è complicato il tipo di operazione, di settore, ecc.), ma è di vitale importanza per la riuscita dei nostri progetti. Preoccupiamoci di avere studiato punti di forza e di debolezza del prodotto, di avere analizzato i competitor e avere delineato il nostro cliente ideale al fine di individuare i canali più adatti allo scopo. Non sarebbe una cattiva idea anche iniziare a progettare il tipo di contenuti e inserirli in una prima bozza di piano editoriale.
2. Avere comprato i follower
Questa è stata una pratica molto usata nel passato e ancora oggi ci sono aziende che decidono di affidarsi a questa scorciatoia. Sappiamo che il numero di “mi piace” e di follower è molto importante perché restituisce a chi ci conosce un’idea della nostra brand reputation, ma comprarli non è la soluzione: l’unico risultato che otterremo sarà una sfilza di contatti per niente in target e probabilmente disinteressati e questo avrà delle conseguenze negative sulla performance dei nostri account.
3. Abbiamo sbagliato a usare gli hashtag
Usare gli hashtag nel modo corretto può sembrare un’operazione banale, ma è esattamente il contrario: dobbiamo prima studiare attentamente quali sono i più adatti al tipo di messaggio, contenuto, pubblico e settore nel quale vogliamo inserirci e inoltre ogni social ha le sue regole. Su Facebook meglio farne un uso modesto, su Twitter sono importanti per partecipare a determinate discussioni ma sussiste il limite dei 140 caratteri, su Instagram possiamo usarne fino a 30 e così via.
4. Comunicazione troppo autoreferenziale
Molte aziende scambiano i social network per un prolungamento del proprio ufficio stampa o del catalogo dei prodotti: non dobbiamo dimenticare che invece i social media sono popolati da persone che vogliono essere prese in considerazione e con le quali è importante stabilire una relazione. Cerchiamo quindi di non limitarci a una comunicazione troppo istituzionale e condividiamo anche i contenuti di altri se li giudichiamo interessanti per il nostro target.