4 errori da evitare nell’uso degli hashtag Come usare gli hashtag? Spesso si commettono degli errori che è meglio evitare

Come usare gli hashtag e non fare errori

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Come usare gli hashtag correttamente ed evitare gli errori più tipici nel loro utilizzo? Nonostante gli hashtag siano ormai diventati di uso comune non sono ancora tutte le tipologie di utenti a sapere come funzionano e come usarli; possiamo intuire come una tale difficoltà possa trasformarsi in un potenziale disastro quando riguarda un marchio o un’azienda! A complicare ulteriormente le cose si aggiunge il fatto che ormai gli hashtag hanno “invaso” quasi tutti i social media nei quali, però, il meccanismo per usarli e farsi notare non è lo stesso e va quindi studiato per evitare brutte figure. Vediamo, quindi, una lista dei 4 errori più comuni che si possono commettere nella scelta e nell’uso degli hashtag.

 

1. Nessuna ricerca degli hashtag

Sappiamo quanto sia semplice creare un hashtag e che questa pratica è addirittura consigliata se vogliamo promuovere attraverso di esso una nostra campagna; tuttavia questo non deve portarci a ignorare di verificare se ne esistono di simili o attinenti. Prima di buttarsi e rischiare di usarne alcuni con significati impropri, meglio documentarsi: anche se esistono strumenti e software che possono farlo al posto nostro, possiamo anche usare le barre di ricerca degli stessi social per indagare le occorrenze che compaiono per determinate parole chiave. Il consiglio è quello di appuntarsi i risultati in modo da averne un certo numero a disposizione e poterli usare a rotazione quando ci occorrono e di tenere la nostra lista sempre aggiornata.

 

2. Usare solo hashtag popolari e sempre gli stessi

Usare hashtag generici o in trend nel momento in cui stiamo scrivendo il nostro post può essere una buona idea per farci notare e raggiungere una fetta più ampia di utenti; ma non funzionerà se faremo di questa pratica una prassi quotidiana. Abusare di hashtag troppo popolari, infatti, se da un lato consentirà una maggiore esposizione dei nostri contenuti dall’altro non ci assicura di stare raggiungendo il pubblico giusto: meglio quindi avvicendare a questi anche hashtag più di nicchia in modo da colpire nel segno con maggiore precisione il nostro target reale. Questo è lo stesso motivo per il quale è sconsigliato utilizzare sempre gli stessi hashtag: va bene restare nella propria comfort zone, ma abusarne equivale a parlare sempre con gli stessi utenti che alla lunga potrebbero stancarsi e in più non ha senso continuare a rivolgersi a una nicchia ormai satura dal punto di vista dei contenuti.

 

3. Gli hashtag sono illeggibili

Questo è l’errore più comune commesso soprattutto dagli utenti meno esperti. Gli hashtag per avere successo devono essere semplici, lineari e facili da ricordare; se usiamo troppe parole e non riusciamo a differenziarle (un metodo vincente potrebbe essere dividerle usando le lettere maiuscole al posto degli spazi) rischieremo di essere ignorati dal nostro target. Al bando, per le stesse ragioni, anche hashtag con termini poco chiari, non di uso comune o che possano dare adito a letture alternative e doppi sensi: l’ultima cosa che possiamo desiderare è di entrare nei trend del momento per le ragioni sbagliate.

 

4. Non usare hashtag

Quest’ultimo punto è un errore a patto che non ci troviamo su quei social media dove gli hashtag non vengono usati (ad esempio LunkedIn) o su quelli i cui risultati sono ridotti (ad esempio Facebook). Se però ci troviamo su Instagram o Twitter, decidere di scrivere un post senza aggiungere hashtag sarebbe completamente insensato. Ma attenzione: mentre su Twitter è meglio non farne abuso per evitare l’effetto spam, su Instagram è bene abbondare (fatta salva la regola di usare solo hashtag attinenti e frutto di un’attenta ricerca).

 

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Project manager. Dopo la laurea in Comunicazione Internazionale con una tesi sull’adattamento cinematografico ho iniziato a lavorare come content writer e content manager in contesti di comunicazione aziendale interna ed esterna e a gestire gruppi di lavoro. Il Web 2.0 è la mia più grande passione insieme alle lingue straniere, al cinema, al teatro e alla letteratura. Dopo avere affinato le mie conoscenze nel campo delle strategie per il web e del social media marketing attraverso corsi di formazione ed esperienze in azienda lavoro come Project Manager, Blogger, Content Marketing Manager e Social Media Marketing Manager.

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