La prima gratificazione di chi gestisce un blog è ricevere dei commenti. Nonostante ci sia chi afferma che sarebbe meglio disabilitare la sezione commenti sul nostro blog per evitare la manifestazione di pareri contrari al nostro, esistono svariate buone ragioni per non farlo. Grazie ai commenti, se gestiremo bene la cosa, potremo entrare in contatto diretto con i nostri lettori e questo fungerà da cartina tornasole per farci un’idea se stiamo davvero svolgendo un buon lavoro o se ci siano margini di miglioramento. Inoltre il dialogo con i lettori conferma ai visitatori occasionali che il blog è seguito, dando l’impressione che i contenuti pubblicati abbiano ancora più spessore di quello percepito a prima lettura. Infine, un lettore che commenta molto probabilmente sarà incline a menzionare il nostro post anche in altri luoghi del web o a condividerlo, regalandogli una significativa visibilità addizionale.
Purtroppo, nonostante l’impegno profuso nella costruzione di post interessanti, di un certo respiro e di qualità, non sempre riusciremo a ottenere un feedback da chi ci segue. Se i dati sui visitatori del nostro sito raccontano di un flusso costante di utenti, anche affezionati, ma poi nessuno di loro decide di lasciare un commento probabilmente c’è qualcosa che non funziona. Ecco quali sono le 4 ragioni principali per le quali i nostri lettori preferiscono non commentare e cosa fare per convincerli a farlo.
1. Procedimento poco chiaro o troppo lungo e difficile
La barriera più antipatica e insormontabile per la stragrande maggioranza degli utenti è una piattaforma che impone un procedimento complicato per l’immissione di un commento. Richiedere di iscriversi (magari chiedendo dati sensibili, quali un’email) a piattaforme o l’utilizzo di codici captcha, se da un lato sono modi per proteggerci dai messaggi di spam (spesso inviati attraverso dispositivi automatici), dall’altro possono spingere il lettore a desistere. Se poi a questo aggiungiamo che la maggioranza delle interazioni online ormai avvengono da smartphone e vengono svolte in velocità, le probabilità di successo si abbassano in maniera considerevole.
2. C’è qualcosa da commentare?
Se noi usiamo il nostro sito per diramare notizie aziendali e i nostri post sono fac simili di comunicati stampa, non stupisce che il lettore non lasci commenti. Per scrivere un commento su un blog ci vuole del tempo e per decidere di farlo deve valerne la pena. Un altro motivo per il quale potrebbero non essercene abbastanza è che noi non li abbiamo chiesti. Aggiungere alla fine dell’articolo una domanda o un invito manifesto a commentare o porre domande, può essere un ottimo metodo per chiamare in causa i lettori, anche i più timidi. Unica avvertenza, non esagerare con questo trucco: se ogni volta che scriviamo un pezzo lo chiudiamo con la richiesta di un’opinione, ma di commenti continuano a non arrivarne perché ancora il nostro blog è seguito da poche persone, metteremo in evidenza che non abbiamo un pubblico interessato o, peggio, che i nostri post non sono interessanti. Se il traffico sulle nostre pagine è ancora troppo scarno, meglio evitare di chiedere commenti.
3. I commenti degli altri vengono ignorati
Non possiamo pretendere che i lettori del nostro sito o blog parlino con noi se poi decidiamo di non rispondere; cerchiamo di ritagliarci un po’ di tempo ogni giorno per controllare se ci sono commenti e cerchiamo di rispondere a tutti. In questo modo mostreremo di tenere al nostro pubblico di lettori e verremo di certo ricompensati da nuovi commenti.
4. Probabilmente preferiscono altri canali
Questo è un punto su cui molti gestori e proprietari di siti e blog non riflettono: potrebbe darsi che i nostri lettori si sentono inibiti nel lasciare un commento, ma sono più disponibili a entrare in contatto con noi attraverso altri canali (magari i social network). Scrivere un commento significa costruire una sorta di mini post; sui social media invece la comunicazione è più immediata e inoltre gli utenti hanno maggiore dimestichezza con questo tipo di procedimenti. Quindi ogni volta che si pubblica un post nel blog non si deve mai fare a meno di diffonderlo in profili e pagine nei vari social, in modo da intercettare altro pubblico e sfruttare tutte le occasioni possibili di interazione basata sui commenti.
Un’ultima considerazione: se malgrado tutti i nostri sforzi continuano a non arrivare commenti, guardiamo le statistiche del blog. Se ci accorgiamo che ogni giorno abbiamo al massimo 5 utenti in visita, significa che il nostro blog non ha ancora abbastanza traffico per dare risultati interessanti in termini di interazioni attive. In questo caso prima di cercare modi per indurre il pubblico a commentare, dovremo concentrarci sull’aumento della visibilità del nostro blog.