Quali tipi di contenuti vanno meglio sui social media? Alcuni tipi di contenuti hanno più probabilità rispetto ad altri di essere condivisi sui social media. Ecco quali sono le caratteristiche.

Quali tipi di contenuti funzionano meglio sui social media?

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Quando ci dedichiamo alla creazione di contenuti confezionati apposta per i social media speriamo di provocare una reazione (solitamente positiva) in chi ci segue. Qualora dovessimo riuscire nell’intento ne gioverebbero contemporaneamente il nostro sito, il nostro marchio e lo stesso account social. Tuttavia può capitare di non suscitare nell’utente la reazione sperata: la verità è che tutti noi siamo continuamente bombardati da contenuti di ogni genere e non sempre si ha il tempo e la voglia di stare dietro a questa overdose di informazioni.

L’unica maniera che abbiamo per emergere e non passare inosservati è cercare di essere creativi: proviamo a sorprendere chi ci segue scegliendo contenuti freschi e il più possibile personali e saremo un passo più vicini alla meta. Oggi esistono svariati formati in cui possiamo presentare i nostri contenuti sui social media, ma ce ne sono alcuni che sembrano funzionare meglio di altri, tanto da indurre l’utente non solo a lasciare un mi piace o un commento, ma persino a condividerli.

Il contenuto più condiviso in assoluto sono le immagini: che siano più o meno serie, citazioni o meme, le immagini funzionano sempre a patto però che suscitino sorpresa o raccontino una storia. Diamo libero sfogo quindi alla creatività e cerchiamo di trovare soluzioni inedite ma sempre di qualità.

Anche le infografiche riscuotono un discreto successo, ma il nostro consiglio in questo caso è di prestare la massima attenzione al formato: esistono delle dimensioni e un peso adatti per ogni tipo di social network. Se vogliamo mettere in atto una strategia multicanale, quindi, dobbiamo tenere conto anche di queste regole; se dovessimo compiere la leggerezza di ignorarle ne andrebbe del raggiungimento dei nostri obiettivi dato che le infografiche risulterebbero illeggibili e quindi inutili.

Simili per certi versi alle infografiche sono i post che riportano dati e statistiche: sia che venga presentato sotto forma di articolo o di sola rappresentazione grafica questo tipo di contenuto potrebbe farci guadagnare il consenso di chi segue. In questo caso, a meno che non si tratti di un post di tipo umoristico, dobbiamo prestare la massima attenzione alle fonti e a come conduciamo la nostra ricerca.

Per restare in tema di post che cercano di portare traffico al nostro sito o blog consigliatissimi sono gli articoli che riportano gli argomenti sotto forma di liste; sono più semplici da leggere e se faremo un uso sapiente dei grassetti potremo già fornire all’utente un’idea di massima di cosa tratteremo.

Quanto detto finora ci aiuterà senz’altro a creare dei contenuti che vanno benissimo sui social media, ma se vogliamo davvero fare in modo che chi ci segue si scateni, non possiamo non usare gif e video. Diversi per tipo di comunicazione e per difficoltà di realizzazione (online esistono semplici strumenti per creare delle gif personalizzate, mentre la creazione di un video richiede un maggiore investimento in termini di tempo e attrezzature), sono invece efficaci in egual misura quando parliamo di tasso di coinvolgimento e quindi reazioni e condivisioni sui social.

Ultima considerazione: ciascun social network ha un suo formato d’elezione. Per esempio Pinterest si basa sulla pubblicazione di immagini di qualità, in Twitter vince chi riesce a comunicare un messaggio in poche parole concise e stuzzicanti, in YouTube la qualità dei video conta al massimo grado, ecc. Lo studio delle caratteristiche peculiari di ciascun social permette di capire quali contenuti possono andare meglio e quali invece è meglio evitare. Se valgono in generale le regole enunciate poco sopra, tutto dipende sempre dal social in cui stiamo postando e, naturalmente, dal tipo di pubblico che vogliamo raggiungere. Se per esempio puntiamo ai giovanissimi, affastellare messaggi con statistiche e dati non darà grandi risultati. Se il nostro pubblico sono ingegneri, allora meglio evitare di pubblicare meme con gattini che parlano e dare più spazio a informazioni tecniche, magari derivate da post nel blog aziendale.

In generale possiamo sintetizzare tutte le regole in una sola, apparentemente banale quanto di fatto poco seguita: i tipi di contenuti che vanno meglio sui social media sono quelli che normalmente sono più seguiti dal nostro pubblico di riferimento e sono perfettamente compatibili con le specificità del social network in cui intendiamo pubblicare.

A questa regola generale possiamo aggiungere un corollario: ogni azienda ha un ambito di contenuti proprio che può suscitare grande interesse nei social media. Due le condizioni perché questo avvenga: fare uno studio sistematico dei temi che possono caratterizzare l’azienda e i suoi prodotti e svilupparli in modo che possano ottenere il massimo effetto sul pubblico. Le aziende che sanno creare contenuti vincenti sono quelle che ottengono un consistente incremento di visibilità nel web, stabiliscono nuove relazioni con i clienti attuali e potenziali e pongono le basi per una crescita del proprio business.

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Project manager. Dopo la laurea in Comunicazione Internazionale con una tesi sull’adattamento cinematografico ho iniziato a lavorare come content writer e content manager in contesti di comunicazione aziendale interna ed esterna e a gestire gruppi di lavoro. Il Web 2.0 è la mia più grande passione insieme alle lingue straniere, al cinema, al teatro e alla letteratura. Dopo avere affinato le mie conoscenze nel campo delle strategie per il web e del social media marketing attraverso corsi di formazione ed esperienze in azienda lavoro come Project Manager, Blogger, Content Marketing Manager e Social Media Marketing Manager.

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