Qual è l’orario migliore per postare su Twitter? Una ricerca su 5 milioni di tweet lo svela

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Qual è l’orario migliore per postare su Twitter? In particolare, qual è l’ora migliore in cui pubblicare tweet per fare sì che vengano letti o ottengano interazioni? Sono domande che chi si occupa di social media marketing non può non porsi. In effetti però non c’è una risposta unica e definitiva e su questo ci sono due scuole di pensiero principali: da una parte quella di chi ritiene che conviene twittare nei momenti di maggiore traffico su Twitter, dall’altra quella di chi pensa che quando ci sono troppi utenti online le probabilità che il proprio messaggio riesca a essere notato sono molto basse, quindi occorre cercare quei momenti in cui la concentrazione di utenti attivi non sia troppo alta.

A tentare di chiarire qual è l’orario migliore per twittare è uno studio su Twitter effettuato da Buffer in cui è stato preso in esame un campione di quasi cinque milioni di tweet. Da questa considerevole massa di dati gli analisti hanno potuto individuare le tendenze principali nel comportamento degli utenti del nework, sia in merito agli orari di pubblicazione dei tweet, sia in riferimento alle interazioni generate (retweet, inserimento tra i favoriti, click sui link, risposte a chi ha pubblicato il tweet). Come risultato si è avuta una determinazione chiara dei momenti migliori della giornata per ottenere i migliori effetti sul proprio pubblico.

L’analisi ha considerato i comportamenti degli utenti delle tre principali aree geografiche continentali: Stati Uniti, Europa, Asia/Australia. I dati emersi hanno mostrato che anche in ciascuna area ci sono modalità di pubblicazione e interazione diverse. Per esempio le concentrazioni massime di tweet durante il giorno sono differenti tra New York (12:00) e Los Angeles (9:00). Per quanto concerne l’Europa centrale e occidentale è risultato che il picco di maggiore frequenza di pubblicazione è intorno alle 16:00. Questi momenti di picco dipendono da diversi fattori, ma perlopiù coincidono con i momenti della giornata di lavoro più tranquilli o in generale con l’orario in cui più spesso gli utenti si connettono a Internet per attività rapide e non particolarmente impegnative e non sempre correlate al lavoro d’ufficio.

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La domanda chiave è: quanto conviene twittare nei momenti di massimo traffico su Twitter? Se per un verso si può supporre che proprio in queste fasce orarie è più facile intercettare utenti, di contro è facile che il messaggio postato verrà sommerso da una quantità elevatissima di altri tweet pubblicati nello stesso momento. Come conseguenza, si può considerare più conveniente pubblicare contenuti su Twitter proprio lontano dai momenti di picco, quando la concentrazione di messaggi è più rarefatta.

Postare tweet quando c’è meno traffico su Twitter può portare allora un numero di interazioni più alto, e questo studio lo conferma. Per l’area dell’Europa occidentale e centrale il momento più favorevole è – inaspettatamente – quello fra le 2:00 e le 3:00 di notte. In questo orario l’engagement raggiunge il suo massimo. In generale, la fascia oraria in cui le interazioni sono massime è quella compresa tra le 23:00 e le 5:00, mentre sfruttare le fasce di maggiore concentrazione di traffico su Twitter per pubblicare i propri tweet, ossia tra le 9:00 e le 17:00, significa ridurre fortemente le probabilità di produrre engagement.

Va detto però che gli effetti di engagement provocati da un tweet pubblicato non  sono solo funzione dell’ora di pubblicazione, ma dipendono anche dal contenuto del tweet, dal giorno della settimana in cui viene postato (ad esempio nei weekend questi risultati presentano una distribuzione differente), dalle finalità della comunicazione e dal tipo di pubblico tra i propri follower che si vuole raggiungere di preferenza.

Su quest’ultimo aspetto vale la pena fare un approfondimento. L’ambiente di Twitter è composto da una quantità di account diversi sia per numero di follower che per ammontare di tweet pubblicati giornalmente da ciascun utente. Quelli che spadroneggiano sulla piattaforma sono i cosiddetti big account, ossia gli account gestiti prevalentemente da grandi aziende, da uffici stampa o da personaggi noti o influenti che hanno una quantità di follower maggiore di 5.000 e che tendono a postare contenuti in modo più assiduo. Come osservano gli stessi curatori della ricerca, c’è il rischio di confondere gli effetti di engagement ottenuti dai big account con quelli degli account più comuni, che normalmente hanno un centinaio di follower. Facendo questo c’è il rischio di alterare la correttezza dei risultati statistici. Gli autori dello studio hanno quindi effettuato un affinamento dell’analisi applicando una serie di filtri statistici mediante i quali limitare la predominanza dei big account. In questo modo hanno dedotto che in effetti le fasce orarie migliori per l’engagement possono essere altre rispetto a quelle individuate inizialmente: guardando l’area dell’Europa centrale e dell’Italia, l’orario migliore sembra dunque quello intorno alle 17:00.

Qual è il senso di questo studio? Va letto in modo da recepirne delle indicazioni di massima, ma se si pensa che quando si twitta occorre farlo alle 17:00 o mai più si cade in un errore grossolano. Alla base di qualsiasi comunicazione è avere chiaro il proprio pubblico. Twitter non fa eccezione: si deve avere un’idea quanto più precisa possibile delle caratteristiche dei propri follower. Questa conoscenza permette di definire quali possono essere gli orari migliori per postare su Twitter e ottenere effetti positivi in termini sia di lettura dei contenuti pubblicati, sia di massima interazione.

Se sono ben chiari i destinatari ideali di ciascun tweet è possibile capire anche a quale ora ci si può aspettare un esito più positivo: se si punta a dei giornalisti o dei blogger professionali, è lecito aspettarsi che ricerchino notizie già in mattinata, quindi è opportuno postare anche più tweet sullo stesso tema prima di mezzogiorno; se si vuole mirare a dei responsabili di marketing, è probabile che questi saranno su Twitter nel pomeriggio, in un momento in cui il carico di lavoro giornaliero è più basso. Se si vuole raggiungere invece il pubblico più ampio e indifferenziato, questa ricerca può dare le indicazioni più valide. Ma attenzione: l’uso di Twitter da parte delle piccole organizzazioni e delle piccole e medie imprese non produce quasi mai risultati efficaci avendo come obiettivo il grande pubblico. I migliori esiti derivano da una comunicazione mirata a utenti molto selezionati e capaci di avere una forza di influenza elevata, per creare una cerchia di ambassador e advocate che possono diffondere i contenuti dell’azienda nel modo più convincente e credibile verso il grande pubblico rispetto a quello che l’azienda stessa sarebbe in grado di fare direttamente.

In generale la comunicazione in Twitter non può essere svolta in modo indipendente da quella che riguarda gli altri media e in particolare gli altri social network. Un piano di social media marketing deve includere numerosi canali e una strategia di digital marketing deve applicare varie tattiche differenti, in modo da raggiungere il pubblico dei clienti ovunque siano presenti nel web. Se ti occorre un supporto nella creazione di un piano di marketing online o vuoi rendere più efficace quello che stai attuando, contattaci subito! Studieremo la tua azienda e i tuoi prodotti e ti daremo dei consigli utili a ottenere un apprezzabile incremento del tuo business online.

 

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Fondatore e CEO – Marketing Manager. Creare progetti di comunicazione con un’attenzione costante al ritorno dell’investimento e alle opportunità del mercato: questo il denominatore comune delle mie attività professionali. La mia competenza poggia su una solida base culturale specifica orientata alla comprensione profonda dell’universo dei media e dei modelli di business legati alla comunicazione (laurea in Filosofia, seguita da un master di primo livello in Marketing Turistico e da un master internazionale di secondo livello in “Media Science and Technology” presso l’Istituto Universitario di Studi Superiori dell’Università di Pavia), affinata sia ricoprendo il ruolo di project manager nella realizzazione di siti web, sia attraverso una lunga serie di collaborazioni con aziende specializzate nella comunicazione e nel marketing online. Esperienze che mi hanno condotto anche a svolgere attività di consulenza e formazione nel campo del web marketing e successivamente del social media marketing. Oggi sono in grado di apportare un contributo decisivo al successo delle aziende, mettendo al loro servizio una solida esperienza sia nell’ideazione e gestione di progetti web innovativi e avanzati sia nell’elaborazione di strategie e soluzioni di digital marketing capaci di portare risultati concreti e misurabili alle aziende.

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