Fare pubblicità in Twitter può essere efficace, ma la targettizzazione fine degli utenti quasi sempre risulta piuttosto difficoltosa, senza conoscere la loro data di nascita. Infatti, a differenza per esempio di LinkedIn o Facebook, gli utenti di Twitter non hanno alcun obbligo di lasciare le proprie generalità reali e la configurazione dell’account non prevede spazi specifici per indicare dettagli personali specifici. Se dunque per gli utenti questo significa avere meno rischi di violazione della privacy, per chi fa marketing ovviamente è un limite consistente: in Twitter gli utenti non sono facilmente identificabili dal punto di vista socio-demografico, specialmente quando si effettuano campagne di advertising.
Uno degli obiettivi dello staff capitanato da Jack Dorsey, che per molti versi può decretare la futura sopravvivenza della piattaforma di nanoblogging nell’universo del web, è quello di portare gli utenti a fornire in modo spontaneo quante più informazioni personali, in modo da permettere ai marketer di raggiungerli in modo più diretto e mirato. Come sempre accade in questi casi, la tattica è quella di presentare una riduzione della privacy come il piccolo prezzo da pagare per ottenere dei vantaggi nella fruizione del sito e dei suoi contenuti – e in questo Facebook e Google sono maestri.
Quando un marketer pianifica una campagna pubblicitaria tradizionale una delle prime segmentazioni viene fatta in funzione delle classi d’età. Non mettere queste informazioni a sua disposizione può significare una riduzione considerevole degli investimenti che è disposto a fare in pubblicità. Ecco allora perché lo staff di Twitter sta introducendo in questi giorni il nuovo campo della data di nascita.
Ogni utente potrà introdurla nel suo profilo e tutti gli altri utenti potranno entrare in contatto con lui nel giorno del suo compleanno, scatenando un vortice di nuove interazioni che risulteranno molto apprezzate e coinvolgenti: questo è il premio dato a chi accetta di inserire l’informazione su quando è nato. Più specificamente, #HBD è l’hashtag dedicato proprio agli auguri e tramite la funzione ricerca permetterà di visualizzare tutte le persone che stanno ricevendo auguri: in questo modo ciascun utente potrà creare un rapporto con altri utenti proprio tramite un tweet di buon compleanno. Inoltre, nel giorno del compleanno di un utente la pagina del suo account sarà abbellita con dei palloncini colorati (o in un futuro magari anche con altre varianti grafiche).
Se dunque questo è, diciamo così, lo specchietto per le allodole, che in questo particolare caso hanno la forma di un uccellino azzurro, ai cacciatori di allodole twittanti è finalmente offerta l’opportunità di sparare la loro pubblicità colpendo in modo più focalizzato, grazie proprio al dato dell’età anagrafica (o almeno quella dichiarata) di ciascun utente. Un bel passo avanti, che offrirà ai marketer la possibilità di raggiungere in modo più capillare il proprio pubblico se scelgono di fare pubblicità in Twitter.